Sarà lo stesso contribuente a decidere la sua pensione anticipata con l'anticipo pensionistico di Renzi allo studio di Governo e dei sindacati per il 2017. E' questa l'ultima delle ipotesi per rendere la misura pensionistica maggiormente appetibile a chi compirà 63 anni nel prossimo anno e potrà anticipare l'uscita dal lavorodi tre anni e sette mesi prima dellapensionedi vecchiaia. L'anticipazione è riportata suRepubblica.it che descrive il meccanismo come "su misura" a favore delcontribuente, una sorta di flessibilità pensionistica nella flessibilità necessaria per mettersi alle spalle la rigidità della legge Fornero.

Pensione anticipata 2016 con anticipo pensionistico di Renzi: l'assegno lo decide il contribuente

E, pertanto, il lavoratore potrà decidere quanta pensione farsi anticipare uscendo prima da lavoro: tutta, la metà di quella dovuta, un terzo. E' ovvio che la misura dell'anticipo pensionistico determinerà, poi, anche le condizioni contrattuali del prestito che l'Inps concederà ai neo-pensionati. E, dunque, anche la rata da detrarre sul mensile una volta che il contribuente maturerà gli anni necessari per arrivare alla pensione di vecchiaia. Di questa ipotesi si parlerà al prossimo tavolo delle trattative tra i tecnici del Governo Renzi ed i sindacati che, però, secondo le notizie dell'ultima ora, non si terrà più martedì prossimo 6 settembre 2016, ma mercoledì 21 settembre.

In ogni modo, i tempi risultano ristretti se è vero che il governo approverà il decreto dell'anticipo pensionistico prima della legge di Stabilità 2017, in modo da far partire la sperimentazione nella prossima primavera.

Pensioni anticipate con Ape: quale scelta farà il pensionato?

In tal modo, spetterà al contribuente stabilire quanta pensione anticipata incassare: potrà rivolgersi agli uffici dell'Inps per farsi preventivare quale sarebbe la rata da pagare con un anticipo pensionistico della metà rispetto al massimo richiedibile. La flessibilità, in tal senso, potrebbe andare incontro ai pensionati che, eventualmente, svolgono ancora dei lavori saltuari o che possono contare su una certa percentuale di previdenza integrativa (Rita) per arrivare a fine mese.

Il risparmio calcolato dall'Esecutivo per questa modifica dell'impianto originario dell'anticipo pensionistico è stimato in circa duecento milioni di euro: 500 anziché i 700 preventivati qualche settimana fa per i trecentocinquantamila contribuenti potenzialmente interessati all'Ape per il 2017 ed i centocinquantamila per il 2018.