"Oggi al tavolo di confronto con il governo sulle Pensioni. Molti degli interventi sono stati definiti, a cominciare dalla no tax area e dall'allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima". Lo afferma Ivan Pedretti della Spi - Cgil, che però specifica come il lavoro sulla riforma previdenziale sia ancora in fase di elaborazione. "Non tutto è stato ancora fatto e restano alcuni nodi da sciogliere" ricorda il sindacalista, facendo riferimento ad esempio alla "definizione esatta e concreta delle risorse a disposizione e alla soluzione del problema dei precoci".
Il tavolo di confronto tra la piattaforma sindacale ed il Governo è stato recentemente al centro delle prime pagine di tutti i principali media. La discussione sulla riforma previdenziale e sui correttivi da applicare alle storture della Manovra approvata nell'ormai lontano 2011 resta infatti tra le priorità di tanti pensionandi e pensionati che si sono trovati improvvisamente a vivere situazioni di disagio dopo l'inasprimento dei criteri di pensionamento e dei meccanismi di tutela delle pensioni pubbliche.
Riforma pensioni, per l'On. Damiano sono stati fatti passi in avanti
"Il confronto tra Governo e sindacati sul tema della previdenza ha fatto ulteriori passi in avanti", spiega il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, ricordando però che "molte altre misure sono ancora da precisare e saranno definite entro il 21 settembre, quando ci sarà l'incontro conclusivo".
L'On. Damiano sottolinea che per dare una "valutazione complessivamente positiva a queste importanti correzioni all'attuale sistema pensionistico" saranno decisive le "soluzioni che verranno adottate per i lavoratori precoci e per gli esodati con l'8va e ultima salvaguardia". In merito invece alla quattordicesima, il Parlamentare parla di uno schema simile a quello già applicato nel 2007, con un innalzamento del tetto dalle 700 euro attuali fino a chi prende attualmente all'incirca 1000 euro di pensione. Si tratta di "un buon risultato per le pensioni più basse".
Pensioni anticipate e APE: prepensionamenti fino a 3 anni e 7 mesi
Per quanto concerne invece il capitolo dei pensionamenti anticipati con la cosiddetta pensione anticipata APE, arrivano interessanti novità per quanto riguarda la platea dei futuri beneficiari.
È emerso infatti che i potenziali aderenti non saranno esclusivamente coloro che sono nati dal 1951 al '53, come stimato in precedenza. Nella pratica, potrà accedere al prepensionamento anche chi è collocato tra la fine del 1950 e l'inizio del 1954. Il provvedimento partirà in senso strutturale e vedrà una prima fase di verifica tra due anni. I costi dovrebbero essere completamente annullati per chi vive una situazione di disagio e per coloro che possiedono una mensilità netta fino a 1200 euro al mese. Mentre chi sceglierà di uscire su base volontaria potrebbe subire un taglio del 15%-18%, che in aggiunta agli interessi bancari ed ai costi assicurativi rischia di far arrivare la penalizzazione fino alla soglia del 25%.
Nei casi di crisi aziendali le imprese dovranno però collaborare per garantire i prepensionamenti, comprendo una parte dei relativi costi.
Come da nostra abitudine, restiamo a disposizione nel caso desideriate aggiungere un nuovo commento nel sito. Se invece preferite ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulla previdenza potete utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.