Rassicurazioni di carattere generale quelle arrivate dal premier Matteo Renzi e anche dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulla riforma Pensioni 2016. Rassicurazioni generali che però non entrano ancora nel dettaglio - in vista dell'incontro con i sindacati il prossimo 12 settembre, incontro tecnico al quale seguirà quello politico del 21 settembre (data ancora in attesa di conferma) - e non dicono nulla sulle diverse questioni aperte sul fronte previdenziale. Si parla in generale di Anticipo Pensionistico e aumento delle pensioni minime ma non si dice nulla dalle parti di Palazzo Chigi, almeno fino a questo momento, la soluzione quota 41 auspicata dai lavoratori precoci o la proroga di opzione donna fino al 2018.

Opzione Donna, interrogazione della Lega a Poletti

Proprio su quest'ultimo sistema sperimentale per la pensione anticipata delle lavoratrici, già prorogato l'anno scorso seppur parzialmente, chiede chiarimenti oggi la Lega Nord di Matteo Salvini da tempo impegnata contro la riforma pensioni della Fornero. "Le nate nell'ultimo trimestre '57 o '58, a seconda se lavoratrici dipendenti o autonome - ha dichiarato oggi il deputato Roberto Simonetti - attendono una risposta sulla possibilità di accedere o meno al regime cosiddetto opzione donna. Ma il Governo - ha aggiunto - ancora tace ad un mese dal varo della manovra economica per il prossimo anno". Il parlamentare leghista non crede alla mancanza delle coperture finanziarie, le risorse si possono trovare, come del resto ha assicurato ieri anche il ministro Poletti.

Silenzio dell'esecutivo sui prepensionamenti donne

"Con la solita motivazione delle risorse insufficienti - ha aggiunto il capogruppo Lega Nord in Commissione Lavoro alla Camera - il Governo ha risolto solo parzialmente il caos creato dall'Inps, che interpretando in maniera restrittiva - ha ricordato - la legge Maroni. Sono rimaste escluse - ha spiegato il deputato del Carroccio - le nate nell'ultimo trimestre a cause dell'incremento dei tre mesi dell'aspettativa di vita".

Simonetti chiede la proroga dell'opzione donna fino al 2018 ricordando che nella manovra finanziaria dell'anno scorso è stato inserito un contatore specifico per monitorare le uscite anticipata con questo sistema e capire quali risorse effettivamente siano state utilizzate e quali si potranno invece ulteriormente impiegare per ulteriori proroghe.

Al fine di evitare che le risorse risparmiate con opzione donne vengano utilizzate in altro modo come avvenuto l'anno scorso con i fondi per la salvaguardia degli esodati, il deputato leghista ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro che probabilmente risponderà durante il prossimo question time a Montecitorio.