Il noto sito La Tecnica della Scuola rivela, a partire da fonti interne confermate dai senatori del M5S, che il governo Renzi, nella stesura della prossima legge di stabilità, potrebbe intervenire con una politica di tagli alla spesa pubblica anche sul comparto 'scuola'. La crescita economica italiana è molto lenta e il debito pubblico continua a salire, l'Europa, dal canto suo, ha già fatto sapere all'Italia che i margini per ottenere maggiore flessibilità sono minimi. Insomma, il governo dovrebbe trovare per la legge di stabilità 2017 una cifra compresa tra 23 e 26 miliardi di euro (si parla addirittura di 30 miliardi) e potrebbe intervenire con tagli alla spesa pubblica: ecco su cosa si sta pensando di risparmiare per quanto concerne il comparto scuola.
Tagli alla scuola pubblica: le misure in arrivo con la legge di stabilità 2017
I senatori del M5S, contattati dal sito La Tecnica della Scuola, hanno confermato il fatto che si discuta di possibili tagli alla scuola pubblica. Gli interventi che potrebbero essere messi in campo, secondo le indiscrezioni, sono tre. Il primo – la cui notizia già si è diffusa – riguarda il risparmio intorno agli esami di Stato: la riforma prevede commissioni formate esclusivamente da docenti interni con soltanto il Presidente come membro esterno. Questa manovra porterebbe a circa 150 milioni di euro di risparmio. Ma sono le altre due misure che faranno discutere ancora di più. Innanzitutto, il blocco degli scatti di anzianità per il 2017 sia per quanto riguarda il personale docente sia per quanto riguarda il personale ATA.
E c'è poi la questione che ritorna spesso dell'aumento dell'orario di servizio: secondo le fonti citate, l'idea sarebbe quella di alzare il monte orario a 20 ore settimanali per quanto riguarda la scuola secondaria. I rappresentanti del M5S sottolineano come, se questi tagli dovessero concretizzarsi nella prossima nota del DEF, allora si deciderà di scendere in piazza. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.