Arrivano importanti aggiornamenti dal Governo in merito al tema dei lavoratori esodati e delle pensioni anticipate opzione donna. Ad entrare nel dettaglio delle due vicende è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, intervenuto questa mattina durante la trasmissione televisiva "Mi manda Rai 3". Secondo l'esponente dell'esecutivo, per i lavoratori esodati "ci sarà un definitivo intervento per l'8va salvaguardia all'interno della Legge di bilancio. Parliamo di circa 28mila persone, con l'estensione a 36 mesi per la platea dei mobilitati, 24 mesi per tutti gli altri, ad eccezione dei tempi determinati e di chi ha diritto a contributi volontari senza averli mai versati, perché per loro ci saranno i 12 mesi".

In sintesi, si sottolinea come "tutte le platee trovano comunque allocazione, con un intervento definitivo nell'8va salvaguardia".

Pensioni anticipate e opzione donna: tema più complesso per via del meccanismo contabile di ripartizione dei costi

Per quanto concerne invece la questione relativa alle Pensioni anticipate tramite OD, il Sottosegretario Nannicini evidenzia gli ostacoli tecnici davanti ai quali si trova il Governo. "Su opzione donna il tema è complesso, per il semplice fatto che stiamo parlando di una flessibilità che ha un costo. Un costo elevato per chi vi accede, come nel caso dell'APE (cioè dell'anticipo pensionistico)". Ma a creare difficoltà è proprio il sistemadi funzionamento dell'operazione di prepensionamento, perché l'anticipo "è fatto non attraverso il sistema finanziario, ma con un meccanismo previdenziale per cui lo Stato paga subito la pensione che anticipa, anche per molti anni (perché si può andare prima dei 60 anni)".

Ne consegue che"lo Stato ha un costo, e poi un risparmio futuro perché la pensione è più bassa e viene ricalcolata con il contributivo. Il problema è che le regole europee sui conti pubblici non tengono conto di questo orizzonte temporale, anche un po' perché non si fidano tanto degli italiani che dicono: spendo di più oggi ma fra 10 anni spenderò meno".

Pensioni flessibili e platea delle lavoratrici: serve puntare al meccanismo di funzionamento dell'APE

Stante la situazione appena descritta, è chiaro che il meccanismo dell'opzione donna appare al momento difficile da perseguire con continuità nel tempo. "Non ce lo fanno fare: qualsiasi intervento di questo tipo di natura previdenziale che ha un costo di cassa subito (per cui anticipo le pensioni anche se risparmio nei prossimo 10 o 20 anni) è qualcosa che non possiamofare".

Tutto ciò non significa che la strada della flessibilità previdenziale per le donne sia necessariamente preclusa: "in questo caso penso che dovremo riflettere meglio, a parte il fatto che c'è in Parlamento un tentativo di usare tuttele risorse già stanziate per opzione donna in modo da allargarla - e la volontà del Governo è di lavorare con il Parlamento perché queste risorseci siano e si allarghi la finestra dell'opzione donna, così com'è stata congegnata - ma io penso che dovremmo riflettere anche su un meccanismo legato all'APE (con un costo, ma non un costo sulla finanza pubblica) che permetta a sempre più donne di andare incontro a questa domanda di flessibilità... magari, anche prima dei 63 anni".

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