Le ultimissime novità al 19 ottobre 2016 sul fronte previdenziale e nello specifico sui lavoratori precoci e la loro richiesta di Quota 41 universale giungono da Tommaso Nannicini. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglioospite ieri a Mi Manda RaiTre e in una recente intervista al Corriere della Sera ha specificato chi potrà accedere alla quiescenza dopo 41 anni di contributi versati. I lavoratori in piazza da Montecitorio, per voce di Roberto Occhiodoro, hanno chiesto a Nannicini dielencare quali lavoratori potranno accedere alla quota 41, dal momento che i paletti paiono molto rigidi e lontani dalla loro richiesta di quota 41 per tutti.

Per il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio si tratta di ben 25.000 persone che potranno uscire con la quota 41 dal 1 gennaio 2017, vediamo chi vi rientra.

Ultime pensioni precoci, Nannicini e lavoratori a confronto: quali sarebbero questi 25.000?

I lavoratori precoci, un nutrito numero,ieri mattina sono scesi in piazza Montecitorio con cappellini, striscioni e magliette per rivendicare il loro sacrosanto diritto alla pensione dopo 41 anni di lavoro. Il Governo ha certamente,riconoscono i lavoratori, compiuto un passo in avanti inserendo nell'agenda politica e nella prossima legge di bilancio il termine 'quarantunisti' ed eliminando le penalizzazioni post 2018 per quanti accederanno con 41 anni e 10 mesi di contributi, se donne, e 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini alla pensione prima dei 62 anni d'età, ma ha ridotto drasticamente la platea di chi potrà usufruire della quota 41 senza penalità.

Per il Governo potrà optare per la quota 41 chi avrà lavorato almeno 12 mesi, anche non consecutivi, prima di aver compiuto 19 anni d'età e se facente parte di una di queste categorie: disoccupato senza più ammortizzatori sociali, inabile al lavoro, chi assiste un famigliare disabile, chi è impiegato in un mestiere gravoso.

Tra questi ultimi ha specificato Nannicini rientrano oggi, oltre alla lista dei mestieri usuranti nota, anche: lavoratori edili, infermieri di sala operatoria, autisti di mezzi pesanti, maestre di asilo (infanzia e nido) e macchinisti ferroviari. Per i precoci questa categorizzazione è ingiusta ed iniqua in quanto ogni lavoro, se svolto per 41 anni, usura allo stesso modo e non è ammissibile questa distinzione interna che tende a dividere la categoria dei precoci.

Secondo Nannicini, invece, il Governo attraverso la riforma Pensioni 2017 ormai alle porte, garantirà l'accesso alla pensione anticipata attraverso quota 41 ed APE social, assegno pensionistico anticipato a costo zero, a ben 60.000 lavoratori, di questi 25.000 saranno i precoci che potranno già uscire dal mondo del lavoro dal 1 gennaio 2017.

Siamo certi che nonostante questi numeri, a cui i precoci credono poco, la lotta dei 'quarantunisti' non si fermerà qui. Restiamo in attesa di comprendere quali saranno le prossime mosse dei precoci, dal momento che Roberto Occhiodoro si è reso disponibile a rispondere ad una nostra intervista esclusiva,di cui a breve vi informeremo.