Rischia di rivelarsi vano l'Anticipo pensionistico del Governo Renzi se non sarà riorganizzato l'Istituto nazionale per la previdenza sociale: a lanciare "l'allarme", intervenendo così nel dibattito in corso sulla riforma Pensioni in vista della manovra finanziaria, è il presidente dell'Inps Tito Boeri. "Senza la riorganizzazione dell'Inps - ha detto l'economista bocconiano - sarà difficile l'attuazione del piano di Anticipo pensionistico". L'Ape, come si ricorderà, prevede l'uscita anticipata con la formula del prestito previdenziale che, nelle intenzioni del governo, dovrà essere erogato dalle banche e gestito in qualche modo dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale che però, a quanto pare, non avrebbe al momento gli strumenti adatti.

Pensioni, nuovo intervento del presidente Inps sulla riforma Renzi

"L'Inps - ha spiegato il presidente Boeri - dovrà essere il centro di una rete fra banche, assicurazioni, imprese e lavoratori. Per noi - ha proseguito - è una grossa sfida". Una "grossa sfida" per la quale l'Inps non sarebbe del tutto pronta. "Abbiamo il dovere - ha spiegato il presidente dell'Inps in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Stampa - di informare adeguatamente i contribuenti sulle implicazioni di scelte difficili". Ma servono nuovi strumenti e personale "specializzato". "Per farlo - ha detto Tito Boeri - abbiamo bisogno di più dipendenti preparati sul territorio". Il premier Matteo Renzi ieri ha annunciato che le penalizzazioni sulla pensione anticipata saranno inferiori al 5% annuo, ma la formula dell'Ape non sembra del tutto convincere il presidente dell'Inps che da tempo propone comunque l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità.

"Il diavolo - ha detto Boeri - sta nel dettaglio. Diverse cose - ha aggiunto parlano della riforma pensioni - sono ancora in discussione". Il presidente del Consiglio ieri ha confermato anche l'aumento delle pensioni minime, ma il "bonus" non arriverà nemmeno a 80 euro al mese. E mentre il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti conferma la salvaguardia degli esodati nella legge di Stabilità nessuna novità arriva ancora da Palazzo Chigi a proposito della proroga del sistema Opzione donna fino al 2018 e della soluzione Quota 41 per tutti i lavoratori precoci.