La riforma della Scuola di Renzi toccherà anche gli asili nido, le maestre e le educatrici. Circa 245 mila saranno i nuovi posti per le scuole che accolgono bimbi da 0 a sei anni, ma ci sarà bisogno di super educatrici, che dovranno essere laureate. E' quanto previsto dal decreto di riforma delle scuole dell'infanzia che è in fase di approvazione. La cosiddetta legge 0-6, infatti, entro il mese di novembre sarà definitivamente approvata al Governo e sarà disciplinato tutto il percorso didattico precedente l'iscrizione alle scuole elementari.

Scuole infanzia e asili nido: nuove maestre ed educatrici laureate

Innanzitutto, per lavorare negli asili nido occorrerà la laurea: tutte le maestre e tutte le educatrici dovranno aver conseguito il titolo di laurease vorrannolavorare negli asili nido. La laurea richiesta sarà quella di tre anni nel corso dedicato. L'obbligo tuttora è richiesto solo per le maestre delle scuole materne. L'adeguamento riguarderà, soprattutto, le nuovi educatrici: ad oggi era necessariala frequenza di un corso regionale, per lo più da puericultrice. Le maestre che già lavorano negli asili nido e che non sono laureate, potranno continuare a svolgere il proprio servizio grazie all'esperienza maturata lavorando. Mentre è ancora da stabilire quale sarà il futuro delle educatrici che svolgono servizio e che finora abbiano accettato supplenze perché inserite in graduatoria.

Asili nido e scuole infanzia, quale sarà il percorso universitario di laurea?

Si tratterà di un adeguamento a livello nazionale del titolo richiesto: attualmente, infatti, è necessaria la laurea solo nelle regioni dellaToscana e nell'Emilia Romagna. Tutte le altre parti d'Italiadovranno allinearsi a questo standard una volta emanato il decreto 0-6.Nel frattempo le università si stanno organizzando per assicurare i corsi formativi da iniziare tra un anno, nell'ottobre del 2017, anche se per le linee guida occorrerà attendere il lavoro della Commissione di esperti che dovranno individuare il percorso formativo.

In ogni modo, per chi volesse farsi un'idea, si prenderanno a modello i progetti già sperimentati a Torino, in Toscana o quello della Reggio Children. Per la formazione saranno stanziati dal Governo 260 milioni di euro.