E “verbale di sintesi” fu, non accordo, precisa la leader CGIL Susanna Camusso.Se, come dichiarato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini (e riportato da Il Sole 24 Ore), le misure per non tax area, 14esime, cumulo, precoci,usuranti e Ape saranno in Legge Bilancio, non tutti i nodi sono stati però ancora sciolti. Tra gli elementi da definire ci sono “le platee” per l’accesso all’Ape Social (e cioè quella a “costo zero” per i lavoratori svantaggiati) e per l'uscita anticipata dei precoci a 41 anni di contributi. La partita sulla previdenza, allora, è ancora per larga parte da giocare. Dal tavolo governo-sindacati alle ultime dichiarazioni dei leader UIL, CISL e CGIL, ecco il punto, novità e ultimissime notizie al 1°ottobre.

Ape Social: beneficiari ignoti

Sull’Ape social, il confronto tra esecutivo e organizzazioni sindacali servirà per definire i requisiti, come gravosità del lavoro, condizioni di salute del lavoratore e «ammontare del reddito ponte agevolato», interamente a carico dello Stato. Tanto ancora da decidere su Ape volontaria, come l’ammontare della pensione minima maturata per potervi accedere e il costo massimo in termini di oneri per il rimborso, e APE in casi di crisi o ristrutturazioni, attivabile su base negoziale e che sarà a carico dell’impresa(modalità applicative tutte da svelare).

Ultime dichiarazioni UIL, CISL e CGIL

Se per il segretario generale UIL Barbagallo sono state “trovate alcune soluzioni positive, ma la discussione proseguirà per ottenere altri risultati”, Annamaria Furlandichiara in un'intervista di ieri a Il Mattino, “Il Governo ci ha ascoltati, ecco la svolta",anticipando che già dalla prossima settimana una commissione individuerà "i lavori gravosi" collegabili all'Ape(e ai lavoratori precoci).

Per Susanna Camusso (CGIL), poi, è sì un passo importante, perché si riprende il confronto con i sindacati, ma “non abbiamo firmato un accordo”: il documento sottoscritto è un verbale di sintesi, precisa la segretaria generale CGIL, che raccoglie le diverse posizioni: “noi, per esempio, siamo contrari all'Ape con il prestito bancario", dice Susanna Camusso a la Repubblica.

Sulla domanda se la CGIL è contraria all’APE social, la sua leader è altrettanto chiara: "No, ma deve essere chiaro che non si tratta di uno strumento previdenziale, bensì di un super-ammortizzatore sociale che serve ad accompagnare i lavoratori verso la pensione".

Quota 41 precoci, chi ne ha diritto?

Tra le questioni più controverse, quella dei lavoratori precoci che chiedono la quota 41 “senza se e senza ma”, ovvero di andare in pensione, prescindendo dal requisito anagrafico, raggiunti i 41 anni di contributi.

Dall’incontro di mercoledì, una risposta a questa richiesta è arrivata. Secondo l’intesa sottoscritta da sindacati e governo, avranno diritto al pensionamento anticipato, prescindendo dal requisito anagrafico,i seguenti lavoratori che hanno versato 41 anni di contributi:disoccupati senza ammortizzatori sociali, persone in condizioni di salute tali da determinare disabilità, lavoratori occupati in alcune attività particolarmente gravose. In soldoni, ora, l’individuazione delle “attività particolarmente gravose”, è il nuovo ago della bilancia, quello che deciderà quali e quanti lavoratori precoci potranno andare in pensione anticipata.

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