Arriva un nuovo dossier di approfondimento sulla flessibilità previdenziale da parte del Governo, che nel pomeriggio di ieri ha pubblicato una serie di slide contenenti alcune interessanti proiezionisull'APE. Il documento introduce innanzitutto le motivazioni postealla base della misura, che vuole rappresentare una "nuova fase (e metodo) di dialogo sociale", proponendo un "confronto sui contenuti e non una liturgia vuota". Il riferimento va ai numerosi tavoli tecnici che si sono susseguiti da maggio 2016, sfociati infine nella firma di un verbale condiviso lo scorso 28 settembre 2016.

Ma è sui dettagli tecnici che la relazione si fa particolarmente interessante, visto che si entra nel merito di alcuneproiezioni effettive di costo della misura in relazione ai futuri assegni dei pensionati. Diciamosubito che il pensionamento anticipato su base volontaria potrebbe arrivare a costare fino al 5,5% l'anno, pertanto nel caso di uscita con massimo anticipo (che lo ricordiamo, dovrebbe avvenire 3 anni e 7 mesi prima della data di quiescenza ordinaria), si potrebbe arrivare ad un taglio del 20% sulla futura mensilità. Uno scenario che però cambia anche radicalmente nel caso in cui si rientri tra le categorie dei lavoratori tutelati. Vediamo insieme perché e con quali differenze.

Pensioni anticipate e APE social: fino a 1500 € senza penalità

Stante la situazione appena descritta, ildiscorso appare decisamente diverso per chi avrà i requisiti di accesso all'Ape social: la misura prevede infatti "un trasferimento monetario direttamente dall'Inps, pari alla pensione certificata al momento della richiesta (se è inferiore a 1500 euro lordi) o direttamente 1500 euro lordi (se la pensione è maggiore)".

Il documento pubblicato dal Governo specifica che l'importo è tassato come un reddito da lavoro dipendente, mentre in questo caso specifico banche e assicurazioni non sono coinvolte nella sua erogazione. I requisti risultano però decisamente più stringenti rispetto all'APE volontaria: 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con parenti di primo grado con disabilità grave, 36 anni per i soggetti con lavori pesanti.

Mentre tra le agevolazioni ricordiamo la detrazione fiscale sul 50% della quota degli interessie del premio assicurativo, che va a garantire la parte eccedente il reddito ponte gratuito.

Ape aziendale e R.i.t.a.: il meccanismo di funzionamento

Infine, per quanto riguarda l'Ape aziendale, sarà in questo caso l'impresa ad accollarsi il costo del pensionamento anticipato. L'azienda provvederà infatti ad una "contribuzione per un ammontare multiplo dei contributi correlati alla retribuzione del lavoratore". In questo modo, l'incidenza sulla rata di pensione netta per ogni anno di anticipo sarà corrispondente a zero. Infine, il lavoratore iscritto ad un fondo pensione potrà avere accesso con i medesimi requisiti anagrafici alla R.I.T.A.

, consistente nella "possibilità di utilizzare la totalità o una parte del capitale accumulato per ottenere una rendita mensile negli anni che mancano alla pensione di vecchiaia". La misuraprevede una tassazione con imposta sostitutiva massima del 15% e minima del 9%.

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