Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 giungono da un articolo scritto da Giuliano Cazzola nelle sue punture di spillo su Formiche.net, ove fa un bilancio delle misure inserite nella LdB2017 in particolare su opzione donna, sui precoci, sugli esodati e sull'APE social. A suo dire aver introdotto tutte queste deroghe e tutele non ha fatto altro che rendere "inoffensiva" la Legge Fornero e aver messo in circolazione "mine vaganti" come la misura Quota 41 per i precoci. Difficile, a suo dire, trovare ancora qualcuno che dovrà rispettare i requisiti anagrafici e contributivi per poter accedere alla quiescenza.

Di parere assolutamente contrario i lavoratori precoci, che non hanno ottenuto la tanto ambita quota 41 universale, le donne, che ancora sperano nella proroga della legge 243/2004 oltre il 2016, e gli esodati, non tutti inclusi nell'ottava salvaguardia appena varata. I dettagli e le novità al 30 novembre 2016.

Ultime novità Riforma pensioni 2017, focus precoci: tutele come mine vaganti

Per Cazzola, considerato uno dei massimi esperti di lavoro e previdenza, l'approvazione della Legge di Stabilità alla Camera ha reso ormai del tutto inoffensiva la Legge Fornero, sebbene ne resti stabile l'impianto generale. Il motivo? Giuliano Cazzola ritiene che ormai nessuno più o veramente pochi lavoratori dovranno attenersi ai requisiti richiesti da quella che è sempre stata considerata la 'famigerata' riforma Fornero.

Troppe, a suo dire, le misure previdenziali che hanno avuto l'Ok alla Camera e che diverranno legge: ben otto salvaguardie consentiranno a duecentomila lavoratori di avvalersi delle regole precedenti, scrive all'inizio del suo lungo elenco.

Viene prorogata, aggiunge quasi piccato, la cosiddetta opzione donna e con essa l'opportunità nel tempo, ad ogni legge di bilancio grazie al contatore, di spostare in avanti tale modalità di "uscita di sicurezza".

Viene introdotto, continua, oltre al lavoro usurante di cui si riscrivono le regole in senso più favorevole, anche il termine 'lavoro gravoso' che consentirà di beneficiare non solo di sconti sull’età di pensionamento ma anche dell'APE social, assegno pensionistico a costo zero, totalmente a carico dello Stato. Viene approvata, si intende implicitamente, la misura quota 41, ossia, viene messa in circolazione "la mina vagante della tutela dei lavoratori precoci".

Poi per completare il quadro delle tutele si estende la possibilità di ricongiungere i contributi versati in più casse previdenziali anche alle Casse dei liberi professionisti. La riforma delle Pensioni, puntualizza, intestata ad Elsa Fornero, sta diventando un colabrodo di deroghe. Non la pensano allo stesso modo i lavoratori che sono rimasti esclusi e che dovranno sottostare ai requisiti della riforma ancora troppo attuale.

Pensioni precoci, quale lanterna di Diogene? Platee ristrette

Secondo Giuliano Cazzola, sempre pungente e diretto nei suoi articoli, l'attuale Legge di Bilancio ha praticamente annullato la precedente Riforma pensioni Fornero, tanto detestata dai lavoratori e dal leader leghista Salvini, a cui tra le righe si rivolge rassicurandolo: "Anche volendolo cercare con la lanterna di Diogene sarebbe complesso trovare qualcuno che sia andato in quiescenza sulla base dei requisiti previsti dall’articolo 24 del decreto Salva-Italia".

I lavoratori precoci siamo certi che non concorderanno con tali affermazioni, visto che solamente una platea ristretta potrà beneficiare di quella tutela che è stata definita una "mina vagante". Ricordiamo infatti che al più, secondo le stime, potranno usufruirne 25.000 lavoratori che abbiano versato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e versino in condizioni particolarmente disagiate. Per il 2017, inoltre, sono stati stanziati solo 360 milioni di euro, in caso le domande fossero superiori a quelle stimate la decorrenza dei trattamenti sarà differita ai casi di maggior bisogno. Gli altri continueranno ad uscire con 42 anni e 10 mesi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne.