Le ultime notizie Scuola ad oggi, venerdì 18 novembre, non sono certamente positive per quanto concerne la questione della mobilità del personale docente. Se, infatti, il buongiorno si vede dal mattino, le premesse per un accordo Miur-sindacati sono molto, molto lontane (altro che fine dicembre...).

Ciò che è emerso dall'incontro svoltosi ieri in Viale Trastevere, tra i tecnici del Miur e i rappresentanti delle principali sigle sindacali non induce certamente all'ottimismo. Lo rendono noto gli stessi sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals che, attraverso una nota congiunta, hanno spiegato come sia impossibile portare avanti la trattativa con il Ministero dell'Istruzione, senza prima aver fatto chiarezza su due punti focali.

Ultime news scuola, venerdì 18 novembre 2016: mobilità 2017, trattativa sospesa 'Miur punta i piedi'

Quali sono questi due punti? Il primo è quello riguardante i trasferimenti su ambiti, per i quali i sindacati pretendono la presentazione di domande specifiche su scuole; il secondo, invece, riguarda la deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione, per la quale l'amministrazione centrale ha esposto il proprio rifiuto a prendere in considerazione tale ipotesi.Del resto, anche il leader della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ha espresso il proprio disappunto per l'improvviso blocco della trattativa: dopo quattro incontri, il Miur si è presentato al nuovo confronto senza l'intenzione di dare risposte ai due punti nodali della trattativa.

Mobilità docenti 2017: sindacati interrompono trattativa per frenata del Miur

Da qui la decisione univoca dei sindacati che hanno deciso di sospendere la contrattazione, in attesa che si possano avere dei chiarimenti sul piano politico. Resta un mistero l'improvvisa divergenza sorta nelle ultime settimane dopo che, nel mese di settembre, lo stesso ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva dato la propria disponibilità ad un confronto costruttivo, disponibilità tra l'altro ribadita pochi giorni fa: in quell'occasione, tra l'altro, il ministro parlò, persino, della possibilità di 'aggiustare il tiro' sulla chiamata diretta.

Insomma, sembra che il caos della scorsa estate derivante dal piano di mobilità straordinario sia servito ben poco per 'curare' la testardaggine del Miur.