La riforma della Pubblica Amministrazione con il nuovo Governo gentiloni ripartirà dal patto siglato lo scorso 30 novembre tra il ministro di Palazzo Vidoni, Marianna Madia ed i sindacati. Proprio la conferma di Madia alla guida del dicastero della Funzione pubblica appare la prova più evidente di voler continuare sul tracciato del precedente Governo Renzi. Si ripartirà, pertanto, dall'approvazione del Testo unico dell'impiego pubblico, punto cruciale della riforma con scadenza del decreto a febbraio 2017 e dal rinnovo del contratto degli statali.

Proprio il Testo unico dovrà, inoltre, fissare le nuove regole degli statali: permessi, assenze e malattie in primo luogo.

Rinnovo contratto statali 2016: nuove regole per assenze e malattie

Nelle intenzioni del Governo Gentiloni, nello specifico, si vorrà dare un seguito normativo a ciò che è stato fissato nell'accordo tra Madia e i sindacati, ovvero di predisporre nuovi strumenti di valutazione che possano valorizzare sia le professionalità che le competenze. Si punterà, in altre parole, a debellare le assenze e i permessi facili, concentrati soprattutto nelle giornate lavorative del lunedì e del venerdì oppure in concomitanza con ponti e festività. Ma, allo stesso tempo, si cercherà di smantellare l'impianto della riforma dell'ex ministro Brunetta risalente a sette anni fa, che prevede tre fasce di reddito, una delle quali rimarrebbe senza aumenti di stipendio in busta paga.

Sblocco contratto statali 2016: a chi andranno più aumenti di stipendio?

Proprio gli incrementi di stipendio sono al centro dell'attenzione degli statali per il rinnovo del contratto. La promessa di 85 euro in più mensili dovrà fare i conti con le risorse limitate che ammontano, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi, a 1 miliardo e 480 milioni di euro per il 2017 e a 1 miliardo e 930 milioni per il 2018.

Ma si dovranno sottrarre i fondi per il bonus di 80 euro ai corpi di sicurezza e le assunzioni. Per questo motivo, il ministro Madia ha assicurato che ciò che rimarrà servirà per gli aumenti soprattutto degli statali che percepiscono i redditi più bassi. Ma sul meccanismo premiale occorrerà attendere l'emanazione del Testo unico di febbraio.