"Esistono ancora donne nate nel 1952 e uomini che hanno perfezionato la quota 96 nel 2012 che non sanno di avere il diritto (se hanno lavorato nel settore privato) di andare in pensione a 64 anni". Lo sottolinea l'On Maria Luisa Gnecchi durante la conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio di ieri presso Montecitorio, in merito alla circolare Inps 35 del 2012. "Questa è l'unica gradualità che abbiamo faticosamente conquistato durante la discussione del Salva Italia, quindi nelle famose notti del dicembre 2011". Per quanto concerne i lavoratori esclusi, la parlamentare Dem ricorda che "noi l'avremmo voluta anche per il settore pubblico ed il settore autonomo.

Non è stata d'accordo la Ministra Fornero. Abbiamo provato successivamente ad estenderla, ma purtroppo la RdS ce l'ha calcolata talmente pesante dal punto di vista economico, che non siamo riusciti". Resta comunque una constatazione di fondo: "almeno tutti coloro che hanno lavorato nel settore privato, vogliamo che sappiano che hanno diritto".

Mancati pensionamenti e circolare Inps: già previste in Manovra Fornero 55mila uscite

In merito invece all'interpretazione dell'Inps sulla vicenda, "purtroppo la circolare 35 del marzo 2012 ha previsto che questo diritto valga per chi fosse occupato il 28/12 del 2011: ovviamente noi già dal marzo del 2012 abbiamo sostenuto che la legge non prevede questa data e per noi era ancora più importante permettere di andare in pensione a chi il lavoro lo avesse già perso" specifica la Parlamentare, "e quindi non fosse al lavoro il 28/12 del 2011.

La discussione con il MdL e l'Inps è andata avanti fino a novembre del 2016. L'11 di novembre del 2016 l'Inps ha fatto una circolare correttiva" ha sottolineato l'On Gnecchi, ricordando che l'istituto di previdenza "ha quindi capito che non era indispensabile essere al lavoro il 28/12 del 2011. Ci teniamo anche a sottolineare che già la Manovra Fornero aveva previsto questa norma per 55mila persone con una pensione media di 17100 euro l'anno".

Nuove clausole inaccettabili: tutelare la maternità ed i pilastri del sistema previdenziale

"L'Inps ha corretto questa circolare, però è riuscita a mettere dentro altre clausole" ha poi proseguito l'On Gnecchi. "Si deve avere tutta la contribuzione nel settore privato per poter andare in pensione e senza contribuzione figurativa volontaria.

È una cosa assolutamente inaccettabile perché per esempio, per gli uomini rispetto a quota 96 non verrebbe calcolato il servizio militare". Ma ancora più grave è il vincolo posto alle donne, visto che "non verrebbe riconosciuta la maternità obbligatoria fuori dal rapporto di lavoro, che è stata una vera conquista fatta nel 2000 con legge di Livia Turco, riconoscendo per la maternità un periodo di contribuzione figurativa, anche se fuori dal rapporto di lavoro". Stante la situazione, "la cosa che per noi assolutamente inaccettabile è che con circolare si possa addirittura prevedere di rimettere in discussione quelli che sono i pilastri del sistema previdenziale" ha concluso la Parlamentare: "non è che l'Inps può inventare quale sia la contribuzione utile, è evidente che questo comma 15 bis deve permettere di andare in pensione a tutte le nate nel '52 e a tutti coloro che hanno conquistato quota 96 nel 2012".

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