Il 29 dicembre Miur e sindacati hanno siglato l'accordo sulla mobilità 2017/18, che porterà alla firma del nuovo CCNI. Cambia la mobilità rispetto allo scorso anno e diverse sono le deroghe alla legge 107, così come sperato. I docenti trasferiti lontano da casa dalle operazioni 2016/17 avranno maggiori possibilità di rientrare nella Regione/Provincia. Cambiano anche le fasi, la titolarità e le aliquote.

Le fasi della mobilità 2017/18 e la titolarità

La mobilità 2017/18 del Miur vedrà solo due fasi: intra-provinciale e interprovinciale.

  • Fase intra-provinciale: i movimenti saranno tra scuole o ambiti all’interno della provincia. E’ possibile indicare fino 5 scuole della provincia in cui si è titolari, che appartengano al proprio ambito o ad uno diverso, + 10 ambiti. Chi ottiene una delle scuole indicate, ottiene la titolarità su Scuola, altrimenti la ottiene su ambito.

  • Fase interprovinciale: i movimenti saranno tra scuole o ambiti di province diverse e avverranno in una sola fase per ciascun ordine e grado di scuola. Chi presenta la domanda, potrà indicare province diverse, esprimendo fino a 15 preferenze, di cui 5 scuole. L'intesa parla di indicare “codici sintetici delle province”, motivo per cui si deduce che sarà possibile inserire più di una provincia. Chi ottiene una delle scuole indicate, ottiene la titolarità su scuola, altrimenti la ottiene su ambito. Alcuni dubbi permangono e potrà chiarirli solo il contratto

Le aliquote stabilite dal Miur per la mobilità

Le aliquote dei posti per la mobilità 2017 interprovinciale è un'altra novità di cui si era parlato poco.

I posti riservati alle operazioni di mobilità territoriale scendono dal 100% dello scorso anno, al 30% . Un 10% aggiuntivo viene riservato alle operazioni di mobilità professionale, mentre il restante 60% rimane per le assunzioni. Le operazioni di mobilità intra-provinciale, invece, non modificano la disponibilità dei posti ma solo la loro distribuzione.

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