Dal mese di febbraio 2017 i pensionati potrebbero vedere un nuovo addebito sul proprio assegno. Si tratta del rimborso relativo alla differenza tra l'inflazione stimata nel 2015 e quella reale. Complessivamente la trattenuta dovrebbe corrispondere allo 0,1% annuo, per un importo che nel caso di un assegno basso produrrà una perdita tra le 6 e le 13 euro l'anno. Cifre che possono sembrare piccole, ma che purtroppo vanno ad incidere proprio su coloro che già si trovano a far fronte alle spese quotidiane con difficoltà. "Tutte le Pensioni avranno una perdita di valore", si legge nel comunicato diramato dallo Spi - Cgil, che si attendeva un intervento correttivo all'interno del decreto Milleproroghe.

L'anno passato l'esecutivo decise di agire per rimandare il rimborso a tempi migliori, quando l'economia sarà tornata effettivamente in ripresa e una risalita dell'inflazione potrà sterilizzare il dovuto tramite un meccanismo compensativo.

Le richieste al Ministro del Welfare da parte del sindacato

"Da mesi stiamo ricordando al Ministro Poletti che serve un intervento del Governo per evitare che a partire dal prossimo febbraio le pensioni possano perdere valore", ha commentato in merito alla vicenda il Segretario Generale dello Spi - Cgil Ivan Pedretti attraverso un post pubblicato all'interno del proprio blog, sull'Huffington Post. Per il sindacalista, tale meccanismo rischia di penalizzare tutti, ma la situazione appare particolarmente ingiusta proprio per chi possiede redditi bassi, visto che in quel caso "qualche euro in più o in meno al mese fanno la differenza".

D'altra parte, il provvedimento da attuare per sterilizzare la trattenuta appare percorribile, tanto più che il Governo precedentemente in carica aveva dato la propria disponibilità per intervenire anche quest'anno al fine di bloccare la restituzione. Anche per questo motivo il sindacato ha rinnovato il proprio appello al Ministro del lavoro, chiedendo un intervento urgente "per evitare che si penalizzino ancora una volta milioni di pensionati italiani".

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