Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 1 febbraio sono incentrate sulla figura di Elsa Fornero e la categoria dei lavoratori precoci. La prima è stata ospite, nella giornata di ieri, durante la trasmissione DiMartedì, condotta dal giornalista Giovanni Floris. Si è parlato di riforma Pensioni, insieme a Cesare Damiano, Maurizio Landini e Giuliano Cazzola. Pochi minuti dopo la conclusione dei loro interventi, sui social, si è riversata l'amarezza dei precoci, che hanno accusato gli ospiti in studio di non aver speso manco una parola per la quota 41.

Pensioni, Fornero difende la riforma

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per oggetto le dichiarazioni di Elsa Fornero, rilasciate nel corso del suo intervento a DiMartedì. L'ex ministro del Lavoro, così come aveva fatto già nelle precedenti settimane quando era stata ospite di Floris, ha difeso a spada tratta la sua riforma delle pensioni, sottolineando come fosse stata pensata per il futuro. Per la Fornero si è trattato di un provvedimento necessario, non pensato per il presentismo, come invece aveva dichiarato poco prima il giornalista Francesco Giorgino, ma per il futuro. Le risposte sui social sono state per lo più pesanti contro le ultime parole dell'ex ministro. Tra le più garbate sottolineiamo quella dell'utente R.R: 'La Fornero ha dovuto fare una riforma troppo drastica e ingiusta verso le nuove generazioni (mantenendo intatti i privilegi di quelli già in pensione) perché negli precedenti i partiti non hanno voluto intervenire quando la popolazione stava invecchiando'.

Landini, durante il suo intervento, ha invece denunciato la troppa differenza attualmente esistente tra il sistema delle pensioni che percepiscono i parlamentari rispetto a quello di chiunque lavora. Un'accusa diretta contro i politici, che nel corso degli ultimi anni hanno fatto troppo poco per intervenire in materia previdenziale.

Intanto segnaliamo, in relazione al tema quota 41, la denuncia dell'onorevole Tripiedi (Movimento 5 Stelle), che durante un'intervista a Qui Brianza ha parlato di oltre 20 mila lavoratori precoci della provincia che non possono andare in pensione nonostante abbiano maturato 40 anni di contributi, questo perché la riforma pensioni della Fornero glielo impedisce (gli attuali parametri per l'accesso alla pensione sono 42 anni e 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne). Nella sola regione Lombardia invece, il numero aumenta a dismisura, con oltre 200 mila precoci. Per la Fornero tali lavoratori sono troppo giovani per poter andare in pensione.