La proposta per l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari presentata ieri dal Movimento 5 stelle mentre continua il confronto sulla riforma Pensioni tra governo e sindacati. I grillini contestano nelle piazze la legge Fornero che promettono di cambiare qualora dovessero andare al governo, ma intanto si concentrano sull'abrogazione dei privilegi di deputati e senatori.

Abolizione vitalizi, Beppe Grillo: si è scatenato il panico in Parlamento

"In Parlamento ieri si è scatenato il panico", si legge sul blog di Beppe Grillo. Il leader pentastellato torna all'attacco contro il governo e rilancia la proposta dell'abolizione dei vitalizi dei parlamentari.

"Tutti gli onorevoli - si legge su beppegrillo.it - hanno capito che il Movimento 5 stelle fa sul serio e questa volta - ha sottolineato - non c'è scampo. Non c'è modo - ha aggiunto il leader del M5S - di affossare la legge con i loro giochetti". Beppe Grillo promette battaglia perché la proposta pentastellata sulle pensioni possa diventare legge. "O sono a favore della parificazione della loro pensione a quella degli italiani - ha specificato il capo dei Cinquestelle - o sono per il mantenimento del loro privilegio".

La replica del Pd, Morani: proposta M5s copia e incolla del ddl Richetti

Ad illustrare ieri la proposta del Movimento 5 stelle durante una conferenza stampa a Montecitorio, tra gli altri, anche il vice presidente della Camera Luigi Di Maio.

"Il sistema pensionistico dei parlamentari - ha detto - è un vitalizio mascherato, un privilegio medievale - ha sottolineato il parlamentare M5s - che noi vogliamo abolire". Repliche arrivano dal Partito democratico. "I Cinque Stelle - ha dichiarato Alessia Morani, vice presidente del gruppo dem a Montecitorio - pensano di fare copia e incolla della proposta di legge Richetti, che parte - ha aggiunto - da una buona pratica attuata dal consiglio regionale dell'Emilia Romagna''.

Intanto, mentre prosegue lo scontro politico sui vitalizi dei parlamentari, in materia di riforma pensioni in generale, si resta in attesa del confronto tra l'esecutivo e le parti sociali: il prossimo incontro è in programma domani 1 marzo, mentre altre due riunioni dovrebbero svolgersi il 9 e il 23 marzo, ma su queste date si aspetta ancora la conferma ufficiale da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.