La partita riguardante la chiamata diretta è iniziata. Nella giornata di oggi, martedì 7 febbraio 2017, i vertici ministeriali e i sindacati si ritroveranno nuovamente di fronte per definire la scottante questione del passaggio dei docenti da Scuola ad ambito. Sino a ieri sera, il dicastero di Viale Trastevere ha lavorato alacremente per consegnare nelle mani dei rappresentanti sindacali la prima bozza contrattuale, quella su cui (ci si augura) potrà andare avanti il tavolo della trattativa.
La novità più interessante, come riporta il numero di oggi del quotidiano economico 'Italia Oggi' è rappresentata dall'atto vincolante al quale sarà chiamato il collegio dei docenti: dunque, l'organo collegiale dovrà definire il profilo dell'insegnante di cui la scuola avrà bisogno, seppur al preside resterà la scelta finale. Non si tratterebbe più quindi di un semplice parere ma di una vera e propria delibera.
Ultime news scuola, martedì 7 febbraio 2017: chiamata diretta, oggi incontro Miur-sindacati
I sindacati, comunque, non firmeranno il contratto mobilità 2017/2018 se l'intesa sulla chiamata diretta non verrà inclusa contestualmente alla normativa riguardante la mobilità territoriale e professionale.
La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, si troverà, dunque, di fronte ad un bivio: o impegnarsi a ricucire lo strappo operato dal governo Renzi con il personale docente o confermare i 'pieni poteri' nelle mani del dirigente scolastico.
Chiamata diretta ultime notizie: novità delibera collegio docenti
In ogni caso, nè il Miur, nè i sindacati intendono far saltare l'accordo di mobilità. Il testo che i tecnici del dicastero di Viale Trastevere presenteranno oggi a Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal, dovrebbe già tenere conto di alcune richieste formulate dalle parti sociali. Tra l'altro, il suggerimento di coinvolgere il collegio docenti in merito ai requisiti di selezione era già stato espresso, qualche mese fa, dall'Anac, l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone.
Mobilità e chiamata diretta: il colloquio con il preside rimane un ostacolo
Dunque, con questa nuova funzione del collegio dei docenti, si vorrebbe creare un contrappeso ai poteri dei dirigenti scolastici che, di conseguenza, non solo saranno chiamati a rispettare quanto indicato dal PTOF ma anche ad 'ubbidire' alla delibera collegiale. Non è nemmeno da escludere, come sottolinea 'Italia Oggi', che i docenti sottoposti alla chiamata diretta possano essere anche graduati in un elenco reso pubblico, in modo da rendere noti quelli che sono stati i motivi della scelta operata dal dirigente. Uno degli ostacoli da superare resta il colloquio preside-insegnante, al quale il Miur non intenderebbe rinunciare.