Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" con gli ultimi aggiornamenti in arrivo dai social network, riportandovi le dichiarazioni più recenti. "Vorrei chiarire che questo comitato non "invoca" proprio nulla, né Ape Sociale per le Donne né altro, ma auspica, segue, si muove, lavora per cercare di comprendere come rendere possibile e percorribile una strada che porti ad una proposta di pensionamento anticipato rispetto alla normativa vigente per le donne". Lo afferma la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social, ribadendo in questo modo la propria posizione all'interno sulla riforma previdenziale all'interno del gruppo su Facebook.
L'auspicio è che la nuova flessibilità in favore delle donne "possa essere da un lato sostenibile per il bilancio dello Stato e i dettati connessi e dall'altro che sposi i loro bisogni, specie adesso che la sperimentazione ha fatto il suo corso e non si rilevano intendimenti che facciano pensare ad un proseguimento della misura Opzione Donna". In merito alla futura denominazione della misura, Armiliato chiude la questione evidenziando che "non importa come sarà battezzata".
Proseguono le rivendicazioni per l'estensione del cumulo gratuito
Al fianco delle recenti precisazioni proseguono anche le rivendicazioni politiche del Comitato OD social per l'estensione del cumulo gratuito in favore delle lavoratrici potenzialmente interessate alla misura.
Il provvedimento permetterebbe infatti la fruizione del pensionamento anticipato tramite opzione donna anche a coloro che (in virtù di una carriera lavorativa discontinua) hanno effettuato versamenti all'interno della gestione separata Inps. Ma di pari tenore sono anche le richieste avanzate dei lavoratori aderenti al Comitato cessati e licenziati senza tutele, unitosi alla rivendicazione per l'estensione del cumulo agli esodati che desiderano fruire dell'8va salvaguardia tramite gli spezzoni di versamenti in diverse gestioni e casse.
Un'interpretazione eccessivamente restrittiva del cumulo gratuito rischierebbe infatti di vanificare la possibilità di fruire delle diverse opzioni di pensionamento anticipato o tutelato per molte lavoratrici e lavoratori ancora in attesa di una risposta in merito alla propria situazione di stallo previdenziale.
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