Nuovi sviluppi della riforma Pensioni, ultime notizie del governo sul provvedimento chiamato assegno di garanzia in favore dei lavoratori in regime di contributivo. Gli assunti dopo il 31 dicembre 1995 andranno in pensione con il sistema contributivo introdotto dalla riforma Dini al posto del vecchio retributivo che risulta più vantaggioso al netto dei calcoli. Con la pensione di garanzia si vuole introdurre un assegno minimo non inferiore al trattamento minimo sociale ad oggi di 448 euro mensili. La cifra andrebbe aggiunta alla pensione contributiva regolarmente maturata.

La pensione di garanzia secondo i piani del governo dovrebbe scattare in determinati casi specifici. Vediamo nel dettaglio le ultime notizie sulle pensioni contributive.

News pensioni contributive, ultime notizie

L'assegno di garanzia non va confuso con l'integrazione al trattamento minimo che con il contributivo non è più possibile realizzare. Il provvedimento al centro delle trattative tra governo e sindacati riguarderebbe categorie penalizzate: raggiungimento di età anagrafica avanzata, reddito isee inferiore a una certa cifra, il possesso di almeno 15 anni di contribuzione. La categoria va salvaguardata visto che la riforma Dini non ha tenuto conto delle condizioni che il lavoro si sarebbe dovuto trovare ad affrontare due decenni dopo.

Così come stanno le cose a causa della precarietà le pensioni future non permetteranno una vita al di sopra della soglia minima di sopravvivenza.

Cambiare la legge Fornero

La legge Fornero ha stabilito che i giovani (post 1995) potranno uscire a 63 anni e 7 mesi solo se la pensione contributiva supererà di 2,8 volte il trattamento minimo Inps stabilito.

Ad oggi il reddito minimo dovrebbe essere 1250 euro lordi pena lo slittamento a 66 anni e 7 mesi del pensionamento nel caso non superasse il trattamento minimo di 1,5 volte. Ultima chance è uscire a 70 anni e 7 mesi quindi ben sette anni dopo i 63.

Governo-sindacati confronto pensioni

Da oggi al 2040 la speranza di vita verrà adeguata ogni anno dall'istituto di previdenza sociale, e nella migliore delle ipotesi si dovranno raggiungere i 73 anni per guadagnare la pensione di vecchiaia.

Bisogna cominciare a pensare alle pensioni future dato che con il lavoro precario la maggior parte dei giovani rischia di non vedere mai il pensionamento. Proprio per questo i sindacati richiedono al governo correttivi del contributivo.

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