Continua ad essere il tema della riforma Pensioni l'argomento più d'attualità in quest'ultimo periodo in Italia. Sono tante le voci a riguardo della pensione anticipata, dall'Ape social fino alla proposta di Maria Luisa Gnecchi di uscire a 64 anni per i nati nel 1952. Ed è proprio di quest'ultimo intervento che oggi vogliamo parlare, perché secondo quanto riportato da Urbanpost.it, la proposta potrebbe diventare realtà alla luce anche dei dati resi noti dal Governo sulle domande di pensionamento già liquidate.
Pensione anticipata: prende piede la proposta Gnecchi?
I dati di cui si parla sopra permettono maggiori margini di manovra per l'adozione della proposta di legge presentata dalla Gnecchi nei giorni sconrsi e di cui vi abbiamo già parlato precedentemente. Secondo l'opinione dell'onorevole, sarebbe bene dare anche ai lavoratori e alle lavoratrici del settore privato la possibilità di andare in pensione anticipata all'età di 64 anni.
Ricordiamo che i dati stilati dall'Inps, infatti, dimostrano come rispetto alle 55.000 pensioni previste, ne sono state erogate soltanto 33.789. E questi, secondo la Commissione Lavoro alla Camera, sono numeri che devono far riflettere sulla rigidità da parte dell'Inps nell'attuazione della deroga.
Ed è la stessa commissione ad aver manifestato in diverse occasioni il parere positivo alla proposta di Maria Luisa Gnecchi, e questo anche perché la gran parte dei lavoratori nel nell'anno 1952 ha già raggiunto il requisito anagrafico dei 64 anni per poter accedere alla pensione anticipata.
Riforma pensioni, la proposta Gnecchi mette tutti d'accordo?
La proposta di Maria Luisa Gnecchi sulla pensione anticipata accessibile anche ai sessantaquattrenni nati nel 1952, porterebbe qualcosa di nuovo, perché renderebbe calcolabile per raggiungere il requisito dei 64 anni, anche le contribuzioni volontarie, figurative e e quelle derivanti dal riscatto per quei soggetti che al 28 dicembre del 2011 non erano impiegati nel settore privato da dipendenti.
Inoltre, il beneficio verrebbe esteso anche alle lavoratrici quindicenni e verrebbe cancellato anche l'adeguamento della speranza di vita che aveva alzato l'età per la pensione anticipata da 64 anni a 64 anni e 7 mesi. Non ci resta, quindi, che attendere ulteriori novità a riguardo per capire quale sarà la direzione definitiva che il Governo ha intenzione di prendere.