L’uscita anticipata dei lavoratori attraverso l’Ape Sociale e la Quota 41 non dovrà penalizzarli a causa dei ritardi previsti dall’iter attuativo dei decreti. Il Governo, in seguito alla richiesta del Consiglio di Stato, potrà riconoscere ai soggetti interessati, la retroattività dei loro diritti pensionistici e una serie di modifiche proposte per la loro più idonea attuazione.

Domanda Ape Sociale: data di decorrenza e proroga

La decorrenza dell’ Ape Sociale e della quota 41, a prescindere da quando sarà inviata la domanda da parte degli interessati, resterà quella prevista in origine e in particolare quella stabilita del primo maggio.

Le nuove disposizioni del Governo sulle Pensioni anticipate viaggiano con un notevole ritardo rispetto agli iniziali tempi previsti per la loro approvazione ed è proprio in relazione a questa incresciosa situazione che il Consiglio di Stato ha chiesto delle modifiche sulle tempistiche e un’opportuno ampliamento della platea degli interessati, da parte dell’Inps, per la presentazione delle domande per il riconoscimento della pensione. Per il termine della data di invio della domanda è previsto invece un possibile slittamento, che il Cds ha consigliato e indicato per il 31 luglio 2017.

Pensione anticipata: le ultime modifiche dal Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato oltre ai termini di decorrenza e a quelli di proroga per le pratiche inerenti la domanda Ape Social ha chiesto delle ulteriori modifiche ai ddl e non solo di tipo formali alle modalità di accesso all’Ape sociale.

Viene suggerito, tra l'altro, un possibile alleggerimento dei vari oneri a carico dei futuri pensionati e in particolar modo in merito alle certificazioni che accertino la titolarità dei requisiti per poter ottenere l'Ape social. L’ammortizzatore potrebbe consentire un anticipo pensionistico, nel biennio 2017/2018, a tutti quei disoccupati con età non inferiore ai 63 anni e con un minimo di 30 anni di contributi versati (se precoci 36 anni) o con particolari situazioni e oneri famigliari o con riconosciute invalidità civili.

Secondo il Cds, inoltre, mancherebbero le opportune “coperture legislative” sulla prevista estensione dell’Ape sociale per i lavoratori agricoli e tutti coloro che non possiedono, allo stato di fatto, i requisiti della Naspi e risultino disoccupati minimo da tre mesi. Non si conoscono invece ancora i tempi per l’Ape volontaria e dei possibili accordi con le assicurazioni e le banche che prenderanno parte ai finanziamenti assicurati (da rimborsare) per i lavoratori con almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi versati che vorranno anticipare volontariamente di tre anni il normale iter previsto per il raggiungimento della loro andata in pensione.