Si apre una settimana chiave per la flessibilità previdenziale e per le altre opzioni di prepensionamento previste dalla legge di bilancio 2017. Negli ultimi giorni abbiamo continuato ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" principalmente rispetto all'iter di attuazione di due misure, ovvero la pensione anticipata conosciuta come APE sociale e la possibilità per i lavoratori precoci di ottenere il pensionamento una volta raggiunti i 41 anni di versamenti, seppure assieme all'assolvimento di particolari criteri (previsti nella nuova quota 41).

Con l'inizio della settimana si va verso la chiusura definitiva delle due operazioni, visto che i lavoratori attendono di poter leggere i testi definitivi in Gazzetta Ufficiale nel brevissimo termine. Restano invece ancora da determinare le prospettive per l'APE volontaria, la versione aziendale (ad essa agganciata) e la RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata dei fondi pensione. Vediamo insieme perché nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni flessibili, tempi più lunghi per l'APE volontaria e le misure collegate

Se i ritardi per l'attuazione dell'APE sociale e della quota 41 sembrano ormai giunti al termine, lo stesso non si può dire per le altre misure previste in LdB2017, a partire dall'anticipo pensionistico di stampo volontario per proseguire poi con l'APE aziendale e la RITA.

Su tutte, il minimo comun denominatore è rappresentato da tre criteri di base da rispettare: 63 anni di età, 20 anni di contribuzione ed un assegno superiore ad 1,4 volte il minimo Inps (circa 702 euro al mese). Assolti questi vincoli, l'APE volontaria consente il pensionamento con un anticipo potenziale fino a 3 anni e 7 mesi, sopportando un costo che si dovrebbe attestare attorno al 4,5-5%.

Sulla stessa linea di funzionamento troviamo poi l'APE aziendale, una misura che permette ai datori di lavoro di farsi carico del peso connesso al prestito pensionistico. L'opzione potrebbe rivelarsi molto utile per rimettere in moto la staffetta generazionale, con un vantaggio reciproco per tutti i soggetti coinvolti.

Pensioni anticipate: attesa anche per RITA

Sullo sfondo vi è poi l'attesa per l'avvio dell'ultima possibilità citata all'interno del nostro articolo, ovvero la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) dei fondi pensione. L'opzione permette di poter fruire del proprio montante previdenziale privato al compimento dei 63 anni di età ed in via frazionata, consentendo quindi di abbattere o eliminare del tutto un eventuale ricorso all'anticipo pensionistico di mercato e beneficiando delle agevolazioni fiscali. Il lavoratore potrà inoltre fruire dell'aliquota fiscale di vantaggio prevista per chi ha raggiunto i criteri della pensione di vecchiaia, che va dal 15% al 9% (a seconda degli anni di permanenza nel fondo).

Anche in questo caso però, si registra il vincolo della certificazione dei requisiti utili per l'accesso all'APE volontaria da parte dell'Inps, un passaggio che di fatto rende impraticabile la fruizione della misura fino a che non sarà pubblicato il relativo decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che vi abbiamo riportato. Se invece preferite ricevere i prossimi aggiornamenti sulle pensioni vi ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.