La riforma delle Pensioni 2017 potrebbe portare ad aumentare l'età di uscita per le pensioni di vecchiaia Inps fino a 67 anni dal 2019 con un aumento di cinque mesi, anziché dei quattro ipotizzati ad inizio di maggio scorso. Nel prossimo autunno il Governo Gentiloni dovrà emanare il decreto che contenga la revisione dell'età minima per la pensione di vecchiaia con l'aggiornamento all'aspettativa di vita legata ai contribuenti che abbiano almeno 65 anni, cioè l'età a partire dalla quale normalmente si va o si è prossimi alla pensione. Proprio questa fascia di età dei contribuenti italiani ha mostrato un trend di allungamneto della speranza di vita che è passato dai 18 anni e 6 mesi del 2013 ai diciannove e un mese del 2016 per gli uomini, mentre per le donne l'aumento nello stesso periodo è stato di quattro mesi (da 22 a 2 anni e 4 mesi).

Pensione vecchiaia Inps dal 2019 al 2024: novità oggi sui requisiti età

E le pensioni di vecchiaia Inps ricalcherebbero questo trend, andando ad alzare l'età del requisito anagrafico fino a 67 anni del 2019. Detto che, nel 2018, la pensione di vecchiaia avrà una sola età per tutti (dipendenti statali e privati, uomini e donne e autonomi) a 66 anni e 7 mesi, ovvero usciranno i contribuenti che siano nati entro la fine di maggio del 1952, elevare l'età della pensione dall'anno successivo andrebbe a modificare le tabelle delle pensioni Inps fino al 2050. Infatti, con l'innalzamento dell'età a 67 anni nel biennio 2019/2020, andranno in pensione Inps i nati entro il 31 dicembre 1952 (nel 2019) ed entro il 31 dicembre del 1953 (nel 2020).

L'aggiornamento successivo porterebbe l'età pensionabile a 67 anni e tre mesi nel 2021/2022: usciranno, pertanto, i nati entro il 30 settembre 1954 (per il 2021) e 1955 (per il 2022). Nel 2023 e 2024 si uscirebbe per la pensione di vecchiaia a 67 anni e cinque mesi: le date di nascita ultime sono la fine di luglio del '57 e del '58.

Pensioni vecchiaia Inps 2025-2050: requisito età uscita

Altri quattro mesi di ritardo, secondo la tabella di Pensioni Oggi, sono previsti per la pensione di vecchiaia Inps del biennio 2025 e 2026: l'uscità è prevista all'età di 67 anni e nove mesi con date di nascita fissata al 31 marzo 1958 (per il 2025) ed al 31 marzo 1959 (per il 2026).

Nel 2027/2028 si uscirebbe a 68 anni con date di nascita fissate al 31 dicembre del 1959 e 1960. Due mesi in più sono previsti per il biennio 2029/2030: la pensione di vecchiaia Inps avrebbe come requisito anagrafico i 68 anni e due mesi, con date di nascita massime del 31 ottobre 1961 e 1962. Nel biennio 2031 e 2032 sono previsti tre mesi in più (pensione di vecchiaia a 68 anni e cinque mesi): uscirebbero i nati entro il 31 luglio 1963 e 1964. Ulteriori tre mesi (pensione a 68 anni e otto mesi) a partire dal 2033: l'uscita riguarda i nati entro il 30 aprile 1965 e 30 aprile 1966 (per il 2034). Gli aggiornamenti dell'età minima successivi per la pensione di vecchiaia Inps sono calcolati in due mesi per ogni nuovo biennio: pertanto, nel 2035/2036 l'uscita per la pensione Inps è fissata a 68 anni e 10 mesi (nati entro il 28 febbraio 1967 e 1968), nel 2037/2038 a 69 anni (nati non oltre il 31 dicembre 1968 e 1969), nel 2039 e 2040 a 69 anni e 2 mesi (nati entro il 31 ottobre 1970 e 1971), nel 2041 e 2042 a 69 anni e quattro mesi (31 agosto 1972 e 1973), nel 2043 e 2044 a 69 anni e sei mesi (30 giugno 1974 e 1975), nel 2045 e 2046 a 69 anni e 8 mesi (31 aprile 1976 e 1977), nel 2047 e 2048 a 69 anni e dieci mesi (entro il 28 febbraio 1978 e 1979) e, infine, la pensione di vecchiaia Inps del 2049 e del 2050 maturerà a 70 anni (nati entro il 31 dicembre 1979 e 1980).