Ogni mese un appuntamento importante per milioni di italiani è l’incasso della propria pensione. Sia in banca che alle poste, ogni primo del mese l’Inps eroga le Pensioni spettanti. Una cosa che molti non sanno però è che spesso le pensioni percepite sono inferiori a quelle effettivamente spettanti. Con la pensione di luglio milioni di italiani riceveranno la quattordicesima, che nell’ultima Legge di Bilancio è stata potenziata come importi e ampliata ai pensionati con redditi fino a 1.000 euro al mese. La quattordicesima è solo una delle indennità aggiuntive che vengono erogate alle pensioni più basse.

Il nostro ordinamento ne prevede tante altre e, spesso, queste indennità non vengono riconosciute perché non richieste. Ecco il motivo di diverse campagne dei patronati e dei sindacati rivolte a spronare i pensionati a farsi controllare le pensioni.

Diritti inespressi

Da diversi mesi la CGIL, o più precisamente la SPI, branca del sindacato della Camusso che si occupa delle pensioni, ha avviato una campagna di informazione per pensionati. Si tratta delle vicenda dei diritti inespressi, cioè quelle indennità a cui facevamo riferimento prima, che l’Inps non eroga automaticamente ai pensionati, ma che vanno richieste. Maggiorazioni sociali, integrazione al minimo, assegni sociali, familiari e proprio la quattordicesima sono tra le voci di integrazione delle pensioni più basse, che vanno richieste.

Per richiederle basta presentare il modello RED all’Inps, un appuntamento annuale che serve per comunicare all’Istituto la propria situazione reddituale per pensionati che hanno assegni legati proprio al reddito. La campagna RED 2017 scadrà il prossimo 30 settembre e se i pensionati non invieranno questa comunicazione, non riceveranno le integrazioni spettanti.

L’assenza della comunicazione reddituale inoltre, comporta per coloro che le integrazioni le percepiscono già, la loro cancellazione.

Controllare la pensione

Da pochi giorni, anche la UIL ha avviato una sua campana informativa per i propri tesserati. L’Ital-UIL chiede ai propri pensionati di far verificare la propria pensione, perché statisticamente, molti pensionati non sanno di avere diritto alle maggiorazioni.

Con questo tipo di verifiche sovente è possibile recuperare ingenti somme di pensione perché trattasi di diritti già maturati. Come la CGIL, anche la UIL, infatti, ci tiene a precisare che nel caso in cui l’assenza delle maggiorazioni sia partita da diversi anni, per pensionati già in quiescenza, sarebbe possibile chiedere gli arretrati fino a 5 anni indietro. Cifre importanti perché, anche una semplice maggiorazione sociale, di norma tra i 30 ed i 40 euro al mese, calcolata in maniera retroattiva per tutti i mesi dell’eventuale quinquennio di assenza, porterebbe bei soldini nelle tasche dei pensionati.