Nuove decisioni, dichiarazioni e prese di posizione scaldano a più non posso il dibattito estivo sulla riforma Pensioni. Mentre si parla già delle misure al vaglio nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase due degli interventi di modifica al sistema pensionistico italiano attualmente disciplinato dalla legge Fornero, il Consiglio di Stato dà di fatto il via libera a uno dei punti più importanti della fase uno della riforma pensioni targata Renzi-Poletti, ovvero l'Anticipo pensionistico volontario che ancora dovrà essere attuato diversamente dall'Ape sociale e la Quota 41 precoci (ma non per tutti) che hanno già preso il volo nelle scorse settimane con un boom di richieste all'Inps.

Pensioni, arriva il parere sull'Anticipo pensionistico volontario

E' arrivato il parere favorevole del Consiglio di Stato sull'Ape volontario, cioè l'anticipo finanziario a garanzia previdenziale che viene erogato dalle banche, protetto dalle assicurazioni, gestito dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale. A tal proposito dovranno ancora essere stipulate le apposite convenzioni tra sistema bancario, assicurativo e pensionistico (Inps). Anche il Consiglio di Stato si è preso un po' di tempo per esprimersi sulla pensione anticipata per gli over 63 con la formula del prestito pensionistico su cui si sono registrati e continuano a registrarsi anche ritardi da parte del Governo Gentiloni.

Mentre sull'Anticipo pensionistico sociale per le categorie deboli e la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci hanno avuto il via libera dall'organo di rilievo costituzionale con i pareri espressi già lo scorso mese di aprile. In merito all'attivazione dell'Ape volontario il governo ha già indicato la data dei primi di settembre.

Ape over 63 dai nei primi giorni di settembre, rassicura Poletti

Viene apprezzato della fase uno della riforma pensioni in particolare "lo spirito - si legge nella relazione del Consiglio di Stato - dell'intervento normativo, il quale si inserisce - viene spiegato - in un più vasto programma volto a risolvere le criticità constatate".

Le criticità sono soprattutto quelle provocato dalla riforma pensioni targata Monti-Fonero. E il Consiglio di Stato non ne fa mistero. Infatti scrive nel parere espresso le criticità emergono "anche con riferimento al contesto internazionale ed europeo, all'indomani - viene spiegato - della cosiddetta Riforma Fornero". Una legge previdenziale che secondo il Consiglio di Stato "ha profondamente inciso - viene sottolineato nella relazione - sul sistema previdenziale italiano". Ad attaccare nei giorni scorsi la legge Fornero anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il segretario del Partito democratico Matteo Renzi: entrambi hanno annunciato modifiche con la fase 2 della riforma pensioni, in particolare su giovani e donne.