Non conosce tregua il dibattito estivo sulla riforma Pensioni. Dalla Sicilia, dove sta trascorrendo le vacanze, si fa sentire la voce del presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Il parlamentare del Pd, da tempo impegnato sulle proposte di legge in materia previdenziale, suggerisce all'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni di non contrapporre le misure da mettere in campo in materia di lavoro, e in particolare finalizzate a creare nuove opportunità occupazionali per i giovani, alle misure da predisporre nell'ambito della fase due della riforma pensioni su cui prosegue il confronto tra il governo e i sindacati che torneranno a riunirsi la prossima settimana (mercoledì 30 agosto) e poi l'1 e il 7 di settembre.

Damiano sulla riforma pensioni: 'No alla contrapposizione tra previdenza e lavoro'

"Un consiglio che vorremmo dare al Governo - ha dichiarato il presidente della commissione Lavoro dei Montecitorio - è quello di non mettere in contrapposizione - ha specificato in una nota stampa - gli interventi sul lavoro con quelli sulla previdenza". Si chiede di non contrapporre, in sostanza, "i giovani con gli anziani", per dirla in altre parole. Secondo il deputato del Partito democratico, che ancora mantiene posizioni diverse rispetto ai renziani in materia di politiche sociali e che per questo sembra più sulle posizioni di Articolo 1, il movimento dei democratici e progressisti bersaniani, la contrapposizione dei giovani con gli anziani "sarebbe una scelta perdente e miope - ha detto l'ex ministro del Lavoro - in vista della prossima legge di Bilancio".

'Definire il percorso per la pensione minime di garanzia significa pensare ai giovani'

L'appuntamento con la prossima manovra economica e finanziaria che dovrebbe includere al suo interno gli interventi per la riforma pensioni è in autunno, già dovrà essere concluso il confronto tra l'esecutivo e le parti sociali che sperano di raggiungere un accordo di massima.

Damiano si augura che dal tavolo tra governo e sindacati possa davvero definirsi la pensione minime garantita per i giovani. Chiede di "definire" a tal proposito un "percorso a tappe". Questo tipo di intervento, ha rilevato il presidente della commissione Lavoro della Camera, va in favore dei giovani di oggi, a chi ancora deve trovare il lavoro e a chi lo ha trovato e punta di chiudere la carriera lavorativa dal 2035.

Ancora, comunque, non si è trovato un punto d'incontro sulla riforma pensioni nemmeno all'interno della stessa maggioranza e all'interno del Pd, per questo appare di notevole importanza il confronto con i sindacati che riprende il 30 agosto.