Gli ultimi giorni sono stati contraddistinti dalle discussioni inerenti il rinvio - blocco dell'aspettativa di vita. Stamani vi abbiamo riportato, a questo proposito, le ultime dichiarazioni di Elsa Fornero, che faranno sicuramente discutere. Ma che cosa succederebbe alle lavoratrici se la proposta Damiano - Sacconi naufragasse? Ricordiamo che i due presidenti delle Commissioni Lavoro alla Camera e al Senato hanno chiesto che venga rinviato lo scatto in automatico dell'età pensionabile a partire dal 1° gennaio 2019, al fine di iniziare una profonda riflessione sul meccanismo, legato alla speranza di vita, che innalza i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia ogni tot di anni.

Donne, in pensione a 70 anni nel 2050

In assenza di una riforma al provvedimento, legato alla legge Fornero, sull'aspettativa di vita, e senza una misura come Opzione Donna, attiva nel 2017 ma senza un futuro certo a partire dal 2018, per le donne andare in pensione diventerà un'impresa. Dal 2019 al 2020 la finestra di accesso alla pensione di vecchia per le lavoratrici si aprirà all'età di 67 anni. Otto anni più tardi, nel biennio 2027-2028, si arriverà a quota 68 anni. Trascorsi dieci anni, nel 2037-2038, saranno necessari per la quiescenza 69 anni. Infine, nel biennio 2049-2050, verrà raggiunto il tetto dei 70 anni. Questa è la tabella che tiene conto degli scatti automatici di anzianità legati, ripetiamo, all'aspettativa di vita.

Se non ci sarà un cambiamento nei prossimi mesi - anni, la tabella presentata poc'anzi dovrà essere per forza di cose rispettata dal governo e dai lavoratori. Ci dovremo, dunque, abituare sempre di più a vedere donne ultra-sessantenni ancora sul posto del lavoro. Eppure, nel recente passato, si era paventata la possibilità che in cambio ad una piccola rinuncia sull'importo dell'assegno pensionistico fosse possibile per le donne fare le nonne a tempo pieno.

Lo scenario, però, è molto diverso.

Rialzo età pensionabile insostenibile socialmente

A favore di una rivisitazione dell'aspettativa di vita non ci sono soltanto molti politici, che ora siedono in Parlamento, ma anche gli stessi sindacati. In un recente intervento il segretario Ghiselli (Cgil) ha espresso il proprio rammarico circa il giudizio negativo riportato dalla Ragioneria di Stato sul rinvio o blocco del rialzo dell'età pensionabile automatico in base ai dati sulla speranza di vita registrati dall'Istat.

Ghiselli ha sottolineato come il sistema pensionistico debba essere sostenibile sia dal punto economico che soprattutto dal punto di vista sociale. Secondo il sindacalista, andare in pensione a 67 anni, a partire dal 2019, è socialmente insostenibile, evidenziando quella che sarebbe la reazione dei lavoratori "normali" di fronte ad un nuovo innalzamento dei requisiti anagrafici per poter andare in pensione. A maggior ragione per le donne, che continuano a battersi sia per una definizione strutturale di Opzione Donna sia per il blocco dell'aspettativa di vita, un altro elemento della discussione previdenziale che le riguarda da vicino.