Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica “Parola ai Comitati” con una nuova intervista a Rosario Pugliese, che ci risponde in rappresentanza del Coordinamento Nazionale #RiscattaLaurea (CNRL).

L'intervista a Rosario Pugliese del CNRL

Rosario, partiamo dalla nascita del CNRL: può raccontarci da dove è partita l’idea di creare un coordinamento per chiedere il riscatto gratuito degli studi universitari?

Il Coordinamento è nato quando ci siamo resi conto che il problema del riscatto della laurea era condiviso da tantissime persone che volevano riscattare gli anni passati a studiare, ma non potevano farlo perché costa davvero troppo; soprattutto per chi, spesso, ha lavori saltuari, anche se ha una laurea nel cassetto o appesa alle pareti.

Ne parlavamo spesso io e Luigi Napolitano, l’altro promotore del Coordinamento, e abbiamo notato che le nostre preoccupazioni erano simili a quelle di tanti altri nostri amici e colleghi laureati. Abbiamo così deciso di fare qualcosa per portare la nostra idea del riscatto gratuito all’attenzione del grande pubblico e, soprattutto, di chi deve decidere su queste cose.

Da quella prima intuizione è poi partita una campagna social di indiscusso successo, con l’hashtag Twitter #RiscattaLaurea e la pagina Facebook @RiscattaLaurea: qual è a suo parere il segreto dell’elevato coinvolgimento che avete riscontrato?

Abbiamo avuto questo successo straordinario proprio perché è un tema che riguarda milioni di persone e che è tornato d’attualità dopo le parole del Sottosegretario all’economia, Baretta, sulla possibilità di prevedere il riscatto gratuito della laurea.

Il Sottosegretario, però,continua a pensare a un riscatto limitato solo a determinate categorie e questa sarebbe un’ingiustizia inaccettabile. Per questo, abbiamo pensato alla campagna social per attrarre quante più persone e per accendere una discussione sul tema.

La bontà alla base della vostra idea è confermata anche dal fatto che il riscontro d’interesse non è arrivato solo dai potenziali fruitori del riscatto gratuito, ma anche dalle istituzioni: quali feedback avete ricevuto finora dai decisori pubblici?

Abbiamo avuto un primo incontro al Ministero della pubblica istruzione con Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca, e Andrea Giorgio, responsabile della progettazione politiche pubbliche della segreteria particolare della ministra Fedeli, e abbiamo trovato ampia disponibilità.

Ora ci auguriamo che la disponibilità mostrata anche dal Ministero del tesoro con il Sottosegretario Baretta sia seguita da fatti concreti, per rendere effettiva la nostra idea di riscatto gratuito per tutti i laureati.

Stante la situazione, in attesa di sapere quale sarà l’esito del prossimo tavolo di confronto, restano da decidere le linee di programma dei prossimi mesi: quanto può essere vasto, secondo lei, il campo di intervento del coordinamento?

In Italia il tema del riscatto della laurea riguarda 6 milioni di persone, ma per ottenere quello che noi riteniamo giusto, il riscatto gratuito, serve una mobilitazione continua. Per questo invitiamo tutti i laureati e i laureandi a condividere la nostra battaglia, fotografandosi con un cartello riportante la scritta #riscattalaurea e mettendo il like alla nostra pagina facebook.

Dal Governo sono arrivati segnali positivi, ma noi vogliamo che quei segnali diventino qualcosa di concreto e crediamo che la nostra battaglia non abbia e non debba avere connotazioni politiche. Quindi, siamo certi che una proposta di riforma che preveda il riscatto gratuito degli anni spesi a studiare per conseguire la laurea troverà un’ampia convergenza in Parlamento, sia nella maggioranza che nelle opposizioni.

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