Adeguamento delle età di uscita per le Pensioni anticipate e per quelle di vecchiaia: il 2018, secondo le tabelle di aggiornamento dei requisiti delle pensioni, si preannuncia un anno con poche uscite per le donne, in particolare per le lavoratrici dipendenti del settore privato. Infatti, le donne che fossero impiegate nel settore private, si vedranno amentare i requisiti di uscita per le pensioni di vecchiaia di un anno. Il meccanismo dell'adeguamento alla speranza di vita, punto fermo della riforma delle pensioni di Fornero, prevede che dal 1° gennaio prossimo tutti i lavoratori abbiano la stessa maturazione del requisito di uscita a 66 anni e 7 mesi.

In attesa dell'ulteriore aumento di età, sia per la pensione anticipata che per quella di vecchiaia, previsto dal 1° gennaio 2019.

Pensione anticipata e vecchiaia 2017: ultime notizie oggi su adeguamento età uscita 2019

Ma proprio sugli adeguamenti di età per pensioni anticipate e di vecchiaia dal 2019 i sindacati promettono battaglia. E' notizia di oggi, infatti, che la Cgil ha annunciato la mobilitazione generale nel caso in cui il Governo Gentiloni dovesse confermare l'adeguamento in aumento dell'età di 5 mesi, per i due canali di pensione, anticipata e di vecchiaia. L'argomento della speranza di vita legata ai requisiti di uscita per le pensioni sarà centrale nella discussione della legge di Bilancio 2018, dopo che nella prima parte del 2017 sono stati emenati i decreti attuativi della pensione anticipata dei precoci al raggiungimento della quota 41 e dell'Ape social (per fine anno è previsto l'anticipo pensionistico Ape volontario).

I sindacati contestano il meccanismo degli adeguamenti che porterà le pensioni ad aumenti biennali, a 67 dal 2019, fino ai circa 70 della metà del secolo. E lo stesso andamento sui requisiti di uscita di età e contributi avranno le pensioni anticipate (età richiesta dal 2019 sessantaquattro anni oppure 43 anni e tre mesi di contributi, 42,3 per le donne).

Uscita pensioni anticipate e vecchiaia 2017 e 2018: il blocco età delle donne

Intanto, però, dal 1° gennaio 2018, aumenterà l'età di uscita della pensione per le donne che siano impiegate alle dipendenze nel settore privato. Fino alla fine del 2017, infatti, la pensione di vecchiaia matura per le lavoratrici a 65 anni e 7 mesi, ma dal prossimo anno si uscirà, come per tutti gli altri lavoratori, statali, autonomi, uomini e donne, a 66,7.

Adeguamento dimezzato, invece, per le pensioni delle donne autonome: il requisito dell'età passerà da 66,1 del 2017 a 66,7 del 2018. Pertanto, in base a questi requisiti, delle donne dipendenti del settore privato non uscirà nessuna da lavoro per andare in pensione di vecchiaia. Rimarrà bloccata, pertanto, la classe 1952: infatti, sia per il 2017 che per il 2018 potranno uscire solo le donne che abbiano la data di nascita entro fine maggio di quell'anno. Ma dato che la maggior parte è già uscita o lo sta per fare, nel prossimo anno non sono previsti ulteriori flussi in uscita per le pensioni. In altre parole, le donne del settore privato potranno tornare ad andare in pensione nel 2019 purché abbiano maturato i requisiti anagrafici e contributivi (67 anni più venti di contributi).

Dalla propria data di nascita, nel 2019 potranno andare in pensione di vecchiaia le donne che siano nate entro la fine del 1952, requisito che sarà richiesto a tutti i lavoratori, statali o privati, autonomi, sia uomini che donne.