Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 23 settembre 2017 vedono arrivare importanti aggiornamenti in merito alla proroga dell'opzione donna, con la presentazione di una nuova interrogazione parlamentare destinata ad approfondire quali sono le reali intenzioni del Governo sul meccanismo di pensionamento anticipato. Nel frattempo si riscontrano anche nuovi aggiornamenti sul parametro dell'aspettativa di vita, che salvo interventi correttivi sembra destinato ad incrementare l'età di uscita dal lavoro e ad abbassare i futuri assegni previdenziali.

Dalla Fipac si registra invece un allarme circa alcune lettere in arrivo dall'Inps ai pensionati, mentre la Cgil punta il dito contro "la corsa alle risorse" che dovranno essere inserite in legge di bilancio 2018 e che alcuni vorrebbero sottrarre al comparto pensionistico. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate, la nuova interrogazione sulla proroga dell'opzione donna

Dalla Commissione lavoro della Camera arriva una nuova interrogazione parlamentare a prima firma dell'On. Tiziana Ciprini e destinata al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. All'interno del testo, si chiede al Governo di evidenziare se intende prevedere "nel prossimo disegno di legge di bilancio che le risorse rimanenti e non utilizzate certificate dal cosiddetto «contatore» siano vincolate ad una prosecuzione del regime «opzione donna» di cui all'articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n.

243, ovvero se intenda assumere iniziative per impegnare nuove risorse per finanziare la prosecuzione della suddetta misura".

Aspettativa di vita: dall'Ocse si parla di adeguamento reso necessario per via dei conti

"Con una popolazione di seniors più ampia e che vive più a lungo e in migliore salute, è chiaro come l’adeguamento dei requisiti pensionistici è necessario non solo per mantenere sotto controllo i conti del sistema previdenziale, ma anche per ragioni di equità".

Lo afferma Stefano Scarpetta dell'Ocse al Sole 24 ore, rispondendo ad un quesito sulla vicenda. Il tecnico spiega anche che il provvedimento è fondamentale per "evitare che siano le generazioni più giovani a sopportare un peso crescente della previdenza". Ma la questione resta al centro del dibattito e delle proteste dei lavoratori, soprattutto considerando che al crescere dell'età di uscita di circa 5 mesi si accompagnerà anche un taglio lineare delle future mensilità, stimato attorno al 4-5%.

Una situazione che va ad inserirsi in un contesto difficile, connotato da situazioni di disagio anche occupazionale in età avanzata e da regole di accesso alla pensione ordinaria sempre più complesse.

La Fipac chiedere un chiarimento all'Inps sulle domande di rimborso

Nella serata di ieri si è registrato anche l'arrivo di un nuovo comunicato dai toni preoccupati da parte ella Fipac (Federazione pensionati aderenti a Confesercenti), la quale ha scritto al Presidente Inps Tito Boeri per chiedere chiarimenti. La questione riguarderebbe l'arrivo di richieste di rimborso da parte dell'Istituto pubblico di previdenza ai pensionati. In diversi casi si tratterebbe di somme anche ingenti, concretizzatesi sulla base di supposte erogazioni indebite.

"Fermo restando il diritto dell'Inps di rettificare nei termini prestabiliti dalla legge gli importi degli assegni in caso di errore, chiediamo chiarimenti sull'intervento in atto, a partire dalle motivazioni del riconteggio e dalle dimensioni della platea interessata" fa sapere la Fipac, che vuole anche essere aggiornata sul numero effettivo delle lettere inviate dall'Inps, sulla motivazione specifica e sulla platea complessiva degli interessati.

LdB2018: il richiamo della Cgil sulla discussione previdenziale in corso

"Troppi galli a cantare. A partire dal presidente di Confindustria è cominciata la corsa alle risorse della prossima legge di bilancio e ci sono molte pressioni perché queste non siano destinate alle pensioni".

Lo afferma il Segretario generale SPI - Cgil Ivan Pedretti, commentando gli ultimi interventi sul comparto. "Come sapete nei giorni scorsi abbiamo presentato al Governo un documento molto preciso e dettagliato con le nostre richieste. Il Ministro del lavoro ci deve riconvocare il prima possibile e soprattutto ci deve dare delle risposte", ha concluso il sindacalista.

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