Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 e nello specifico su precoci e anticipate al 12 settembre riguardano il pressing da parte di Damiano all'esecutivo, pare infatti che domani potrebbe, nell'incontro calendarizzato tra Governo e sindacati, tornare alla ribalta la misura di cui il Presidente della commissione lavoro alla Camera è primo firmatario, ossia la Quota 100. La misura potrebbe, stando alle ultime indiscrezioni, tornare alla ribalta, anche se sono già stati molti i precoci a dirsi non favorevoli alla quota 100 come sostituta della quota 41.

Le ragioni sono più che evidenti, vediamole insieme.

Pensioni anticipate e precoci: verso la quota 100, Damiano spinge

La proposta di cui è stato nel 2015 primo firmatario Damiano potrebbe domani 13 settembre tornare sul tavolo di confronto tra Governo e sindacati e riaprire la discussione in merito a questa forma di uscita anticipata che nota come quota 100, altro non è che la somma tra gli anni contributivi e gli anni anagrafici. Vi è però fissato un limite di 40 anni di contributi e 60 di età, tutte le altre combinazioni sono ugualmente spendibili. Si pensi a chi ha 62 anni d'età e 38 di contributi. Chiaro è che la soluzione non fa gola a moltissimi precoci che avendo iniziato a lavorare in giovanissima età si trovano ad avere magari 41/42 anni di contributi versati, ma hanno meno di 60 anni d'età.

Per loro la misura sarebbe fortemente penalizzante, e anche le modifiche proposte da Fedriga, Lega Nord, che ha presentato un Ddl abbassando l'età anagrafica a 58 anni, non risolverebbe il dramma dei precoci. Va da sé infatti che se occorre comunque arrivare a quota 100, chi ha 58 anni per poter accedere alla quiescenza deve averne maturati almeno 42 di contributi, dunque la proposta resta maggiormente penalizzante rispetto alla quota 41 per tutti indipendentemente dall'età a cui ambiscono i precoci.

Proposta per giunta, continuano a ribadire all'unisono, presente nel Ddl 857 di Damiano che prevedeva oltre la possibilità di uscita anticipata a fronte di una penalizzazione annua del 2% a partire dai 62 anni d'età anche la quota 41 per i precoci. La proposta di Fedriga a causa della stretta sulle risorse finanziarie non sembra nemmeno in discussione, mentre la quota 100 proposta da Damiano potrebbe tornare al vaglio.

Ma dicono le ultime indiscrezioni anche se domani al Ministero del Lavoro si tornasse a parlare seriamente anche dell'uscita anticipata con quota 100 la misura difficilmente potrebbe vedere la luce nella prossima legge di bilancio 2018, ma al più potrà essere spesa dal 2019.

Pensioni anticipate, donne e adv: altri temi cari a Damiano

L'onorevole Damiano nelle sue ultime interviste e nei suoi ultimi interventi, come quello su Radio Anch'io, in cui è intervenuto confrontandosi con Annamaria Furlan, segretario generale CISL, e la professoressa Fornero, ha fatto presente di avere altri temi cari che si augura possano vedere la luce nella prossima legge di Bilancio. Come la rimodulazione del meccanismo, ormai inceppato, dell'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita e Il riconoscimento del lavoro di cura delle donne.

Le stesse che per svolgere il ruolo di 'care giver' hanno sacrificato la loro vita lavorativa accontentandosi di carriere discontinue che oggi però inibiscono il loro accesso alla pensione anticipata. E' necessario altresì ha più volte ripetuto Damiano concedere la pensione anticipata con ape sociale e quota 41 almeno a tutti coloro che ne hanno fatto domanda entro i limiti e ne rispettano i requisiti. Il confronto col Governo è ormai alle porte, i cittadini sperano di cuore che qualcosa possa ancora cambiare nell'attuale sistema previdenziale, sebbene gli ultimi incontri siano stati poco soddisfacenti.

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