Non è ancora detta l'ultima parola ma sulla fase due della riforma Pensioni sembra sempre più vicina la "rottura" tra governo e sindacati, ancora impegnati in un tavolo di confronto che però, viso l'andazzo, difficilmente potrà concludersi con la sottoscrizione di un verbale d'intesa generale così com'è avvenuto a margine del confronto sulla fase uno, peraltro ancora non del tutto attuata visto che manca ancora la misura principale, ovvero l'Anticipo pensionistico volontario.

A riaccendere le polemiche le nuove dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni a margine del via libera alla nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza).

Pensioni, Cgil: con adeguamento automatico sarà rottura

Il presidente del Consiglio, in buona sostanza, ha detto che proseguirà il confronto con i sindacati ma senza tanti giri di parole ha lasciato intendere che non ci sono ampi spazi di manovra per via delle risorse limitate. Quindi, secondo il premier, il confronto prosegue ma sapendo bene quali sono i paletti, tradotto significa: la legge Fornero non si tocca e nemmeno viene bloccato l'aumento automatico dell'età pensionabile per l'adeguamento alle speranze di vita registrate dall'Istituto nazionale di statistica.

Del rischio rottura, sempre più concreto, torna a parlare il leader della Cgil Susanna Camusso. "Se passa l'adeguamento automatico - ha detto il segretario del sindacato rosso in merito all'aumento dell'età pensionabile - ci sarà la rottura totale fra la politica e il mondo del lavoro".

Per la Camusso ha già fatto troppi danni la riforma Fornero

I requisiti anagrafici per l'accesso a trattamento previdenziale furono drasticamente aumentati nel 2011 con la legge Fornero che prevede ancora l'adeguamento automatico che porterebbe l'età pensionabile a 67 anni nel 2019. Altro che nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme convenienti di pensione anticipata. "Già la riforma Fornero in precedenza - ha aggiunto Susanna Camusso durante un incontro a Cesenatico (Forlì-Cesena) - ha fatto dei disastri per i pensionati e - ha sottolineato - i giovani di oggi".

In effetti, la situazione attuale vede ultrasessantenni ancora al lavoro a prescindere dalle mansioni svolte e in continua crescita la disoccupazione giovanile. "Se andasse avanti questa linea - ha avvertito il leader della Cgil secondo quanto riporta l'agenzia Ansa - noi la contrasteremmo a tutto campo".