Dopo le polemiche scoppiate tra Inps e sindacati per l'interpretazione eccessivamente restrittiva delle disposizioni legislative sull'Ape Sociale, il Ministero del Lavoro è corso, immediatamente, ai ripari. Infatti, da quanto è dato sapere avrebbe chiesto all'ente previdenziale di applicare in maniera più ampia le disposizioni che disciplinano i requisiti per l'accesso all'Ape sociale. Ma anche per ll'accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci.

La direttiva del Ministero

È stato direttamente il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rispondendo ad una richiesta dell'Inps datata 9 ottobre 2017, a fornire una serie di linee interpretative che dovrebbero condurre, come dicevamo, ad un ampliamento della platea dei beneficiari.

Anche riprendendo in mano molte delle domande che, durante la prima fase di scrematura da parte dell'Inps, erano state respinte. Vediamo quali sono le categorie incluse ora nell'Ape.

Le categorie a cui verrà ampliato il beneficio

Innanzitutto, verranno inclusi, molto probabilmente, quei lavoratori disoccupati e senza ammortizzatori sociali da almeno tre mesi che, comunque, hanno avuto dei periodi di rioccupazione. Ma il periodo di rioccupazione non deve essere superiore ai 6 mesi, indipendentemente da come sia stato retribuito, eventualmente anche con voucher. Altra categoria che potrà accedere al beneficio dell'assegno pensionistico sarà quella dei lavoratori impegnati in attività usuranti o gravose e per i quali sia ancora in corso la fase di accertamento da parte dell'Inail.

Un'importante novità include l'inclusione nel beneficio dell'Ape anche dei lavoratori che avevano fatto richiesta di una salvaguardia e, quindi, esodati. Per questi, il Ministero del Lavoro invita l'Inps, prima di procedere al rigetto della domanda, a comunicare al lavoratore interessato che ha la facoltà di scegliere tra le due opzioni.

Inoltre, l'Inps potrà procedere, in regime di autotutela, al riesame delle richieste precedentemente rigettate.

La risposta del Presidente Tito Boeri

Per l'ente previdenziale è intervenuto direttamente il Presidente Tito Boeri, il quale oltre a confermare che le certificazioni verranno inviate a tutti gli aventi diritto, facendo riferimento alle indicazioni giunte dal Ministero ha tenuto a ribadire che l'istituto che presiede è il primo ad essere felice di poter procedere al riesame delle domande rigettate e ad includere altre categorie di lavoratori nel beneficio.

Comunque, non ha rinunciato ad una frecciatina nei confronti del Legislatore. Per Boeri occorre maggiore attenzione quando vengono predisposti provvedimenti così delicati e complessi come l'Ape. Inoltre, aggiungendo di non voler polemizzare, ha tenuto a precisare che quasi il 90% delle richieste pervenute all'Inps sono arrivate tramite i patronati e Caf dei sindacati.