In questi mese di Ottobre - Novembre gli avvocati sono interessati da importanti novità sul piano lavorativo e professionale. Iniziamo con l’enunciare una prima offerta di lavoro molto interessante rivolta agli avvocati da parte del comune di Milano che sta cercando nuovi avvocati. La ricerca è finalizzata a conferirli degli incarichi per la propria difesa e la propria rappresentanza in giudizio. Con decreto dirigenziale raccolta generale n. 7931/2017 del 02.10.2017 prot. n. 229479/2017 è stato pubblicato il relativo avviso pubblico.
Per candidarsi occorrere redigere una domanda scaricabile dal sito del comune, dove occorre inserire tutti gli allegati richiesti, non essendo prevista una data di scadenza.
La domanda, una volta completata, va presentata o inviata in maniera cartacea all'ufficio protocollo dell'ente o inoltrata telematicamente alla PEC protocollo@cittametrolitana.mi.it.
Un’altra offerta di lavoro riguarda la Kelly Services. La Filiare di Roma ricerca un legale che dovrà fornire supporto alla direzione legale dell’azienda; in particolare dovrà gestire la contrattualistica, le pratiche riguardanti i contenziosi giudiziali e stragiudiziali, il convenzionamento. Occorre la Laurea Giurisprudenza, l’iscrizione all’albo ed avere almeno 3 anni di esperienza in analogo ambito del diritto presso uno studio legale e/o presso un'organizzazione modernamente strutturata.
Il contratto iniziale è in somministrazione e avrà durata 6 mesi con finalità di inserimento a tempo indeterminato.
La retribuzione sarà di circa €1500 nette. Per maggiori info consultate il sito www.kellyservices.it.
Gli avvocati protestano contro la prescrizione decennale delle cartelle
Nell’articolo dedicato alla prescrizione decennale delle cartelle esattoriali per bollo auto, imu,Tasi e TARSU abbiamo detto come il termine di prescrizione non sarà più di 3 -5 anni, variabile a seconda della natura del tributo, ma si allunga fino ad arrivare a 10 anni.
Si tratta dunque di un effetto molto negativo che potrebbe verificarsi nei confronti dei contribuenti. La novità contenute nella bozza di Legge di Bilancio 2018 non è stata gradita nemmeno dagli avvocati ma nonostante le varie polemiche, il Governo sembra voler andare avanti. Tale disposizione che estende la prescrizione a 10 anni avrà un effetto retroattivo e riguarda anche i debiti già prescritti in caso di mancata contestazione.
Ne consegue che i contribuenti si troveranno a fare i conti con le cartelle esattoriali prescritte.
L’Unione nazionale camere avvocati tributeresti (Uncat) parla di disposizione illegittima, incostituzionale e gravemente vessatoria. Tale misure prefigurano lo scardinamento del principio di certezza del diritto, proprio perché si parla di fatto di una norma interpretazione autentica, nonostante non sia stata qualificata come tale. Rappresentativa è la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione,(n. 23397/2016) che parla di eccesso di potere legislativo relativamente al ricorso alla norma di interpretazione autentica.
Stop al contributo integrativo minimo alla Cassa Forense fino al 2022
Un’altra importante novità riguarda il comunicato della Cassa Forense.
La CNF ha proposto l’eliminazione del contributo integrativo minimo di cui all’art. 7, c. 1, lett. b) per gli anni dal 2018 al 2022..In attesa dell’Ok dei Ministeri Vigilanti che devono rendere operativa tale delibera resta però inalterato l’onere di provvedere al pagamento del contributo integrativo nella misura del 4%. Si tratterebbe dunque di una boccata di ossigeno per tutti gli avvocati specialmente quelli più giovani.
Il contributo soggettivo minimo (€ 2.780,00) è ridotto alla metà per i primi 6 anni di iscrizione alla Cassa Forense. Dal 2018 invece tutti dovranno versare quel 4% a titolo di contributo integrativo sul volume d’affari dichiarato. Per i legali appena iscritti alla Cassa Forense ricordiamo che per i primi 5 anni non è dovuto il contributo minimo integrativo.
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