Si fa largo una tentazione sempre più forte nel governo, il rinvio della decisione sull'aspettativa di vita al 2018. Alcune figure importanti non sono però d'accordo, come ad esempio il ministro dell'Economia Padoan. Prosegue nel frattempo la battaglia delle lavoratrici per Opzione Donna. Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi 9 ottobre si concentrano sui temi di maggiore attualità del pacchetto previdenziale, a pochi giorni dal momento verità per la Legge di Stabilità del prossimo anno. Nello sfondo la manifestazione dei sindacati indetta per sabato 14 ottobre, quando Cgil Cisl e Uil scenderanno in piazza per protestare contro l'esecutivo Gentiloni a difesa dei diritti dei lavoratori e pensionati italiani.

Congelamento aspettativa di vita, giorni decisivi

Una decisione, in un senso e nell'altra, dovrà essere presa entro il 30 novembre. La novità principale è il cambio di paradigma in seno al governo, per il quale il rinvio dell'aspettativa di vita non è più un tabù. La strada tracciata in tempi non sospetti da Cesare Damiano sembra sia stata presa in considerazione anche da Palazzo Chigi, come possibile percorso da intraprendere. Sullo sfondo le elezioni politiche della primavera 2018, che impongono scelte meno rigide su temi tanto cari alla cittadinanza. La pensione è uno di questi, da sempre.

Ci sono però altre possibili strade che l'esecutivo starebbe tenendo in considerazione per l'immediato futuro.

Una di queste porterebbe ad un aumento dell'aspettativa di vita inferiore ai 5 mesi previsti dalla legge, sempre tenendo conto dei dati Istat. Sta infatti prendendo quota l'ipotesi di un ingresso in pensione a 66 anni e 10 mesi dal 1° gennaio 2019, anziché 67 anni. Non più cinque mesi ma tre mesi, a tanto ammonterebbe l'aumento dell'età pensionabile.

Un'altra opzione su cui si concentra il governo è quella del blocco dell'aspettativa di vita per coloro che si occupano di attività gravose, come ad esempio le categorie degli infermieri e insegnanti. Di pochi giorni fa il decreto ufficiale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale per chi svolge lavori usuranti, per i quali è stato eliminato l'adeguamento automatico dell'età pensionabile legato alla speranza di vita fino al 2025.

Fino a quella data per chi pratica mansioni usuranti saranno richiesti gli stessi requisiti anagrafici di oggi, con la pensione di vecchiaia che recita 66 anni e 7 mesi.

Qualora ci fosse realmente uno stop all'aumento dell'età pensionabile, sarebbe normale pensare ad una scelta in chiave elezioni. Nonostante le prese di posizione di Bankitalia e Corte dei Conti, il governo affronterebbe il problema esclusivamente in maniera politica. Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera dei deputati, ha già fissato la data entro la quale decidere sull'aumento dell'aspettativa di vita o meno: 30 giugno 2018. Un rinvio della decisione che non comporterebbe alcun costo per le casse dello Stato e che consentirebbe di affrontare la questione con maggiore consapevolezza.

Proroga Opzione Donna, la battaglia prosegue sabato

L'annunciata protesta del prossimo 14 ottobre dei sindacati Cgil, Cisl e Uil ha ricevuto ad oggi numerose adesioni, dai lavoratori precoci di "quota 41 per Tutti lavoratori uniti" alle lavoratrici che chiedono l'estensione di Opzione Donna al 2018. Vania Barboni, amministratrice del gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018", ha invitato tutte le iscritte a partecipare in maniera attiva alla manifestazione che si terrà in tutte le principali piazze italiane questo sabato.

Sono giorni decisivi per la pensione anticipata delle donne, anche alla luce dei più recenti interventi da parte della classe politica. L'ultimo in ordine cronologico quello di Cesare Damiano, il quale ha sottolineato come i fondi non utilizzati vadano riutilizzati non soltanto per la proroga di OD ma anche per altre questioni rimaste ad oggi irrisolte. Per gli aggiornamenti sulla situazione relativa al protocollo Opzione Donna e per conoscere le ultime novità sulle pensioni cliccate il tasto Segui.