La spesa previdenziale pubblica è destinata ad una continua crescita per il prossimo ventennio. A confermarlo è la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (DEF) presentata alla fine di settembre ed inviata all'attenzione del Parlamento. Secondo quanto riferito dall'Agenzia di stampa AdnKronos, il top dovrebbe essere raggiunto nel 2040, quando il rapporto tra costi per le Pensioni e prodotto interno lordo arriverà a toccare a superare il 18%. Per quella data, quasi un quinto del PIL dovrebbe quindi essere destinato al pagamento delle pensioni, arrivando a toccare un picco superiore ai 50 miliardi di euro.

In questo modo, il comparto andrà ad occupare oltre il 50% di tutta la spesa complessiva che il Bel Paese destinerà al welfare, considerando altre voci di costo come quelle per i costi sanitari, per l'istruzione oppure per gli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori.

L'evoluzione della spesa pensionistica negli anni successivi al 2040

Stante il quadro appena descritto, una volta toccato il picco degli anni '40 la spesa previdenziale tornerà progressivamente a scendere per arrivare ad una misura più contenuta nella seconda parte del secolo. Si stima infatti che nei decenni '50 e '60 dovrebbe arrivare a circa il 13-14% del Pil, mentre nel 2070 la spesa complessiva per il welfare potrebbe infine tornare a pareggiare quella attuale.

Dal Parlamento si chiedono chiarimenti in merito alla NaDef

Nel frattempo in Parlamento arrivano le prime richieste di chiarimento sulle proiezioni effettuate dal Governo con la Nota di aggiornamento del DEF. Dalle Commissioni bilancio si registrano infatti alcune indicazioni riguardo le lacune del documento, che sarebbe mancante di "un importante elemento previsto in modo tassativo dalla legge di contabilità e di finanza pubblica", evidenzia il Presidente della Commissione Sen.

Giorgio Tonini. Il Governo risponde comunque con toni rassicuranti, tanto che il Vice Ministro dell'Economia Morando ha spiegato di avere pronte le informazioni mancanti e di poterle comunicare già durante l'audizione prevista per l'inizio della settimana prossima. In tale occasione, potrebbero arrivare anche le risposte ai rilievi mosse da Camera e Senato in relazione al NaDef ed alle tematiche previdenziali.

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