Sull'APE sociale arriva l'allarme del patronato INCA, che anticipa una "valanga di domande respinte". Negli scorsi giorni abbiamo ricordato più volte l'avvicinarsi della scadenza al 15 ottobre in merito alle risposte che l'Inps dovrà dare sulle domande inoltrate dai lavoratori per l'APE sociale. A tal riguardo, oggi l'INCA - Cgil è tornato sulla vicenda, esprimendo grande preoccupazione. "Si avvicina il responso dell’Inps sulle oltre 60mila domande già presentate ma, considerando il numero di quelle respinte, l’appuntamento rischia di svelare amare sorprese per chi ne ha fatto richiesta".

Al momento ancora non si dispone di dati ufficiali, ma il numero delle domande respinte potrebbe essere elevato a causa di "interpretazioni eccessivamente restrittive delle norme", tali da tagliare fuori in modo preoccupante i potenziali fruitori e da determinare un vero e proprio flop dell'opzione di prepensionamento.

Pensioni flessibili e APE sociale: rigidità Inps in contrasto con le intenzioni dei legislatori

La situazione sarebbe tanto difficile da far parlare l'INCA di un'interpretazione "contro legge", che rischia di vanificare le aspettative già al ribasso dei lavoratori in età avanzata aventi diritto. Ma per capire come mai il patronato ha scelto di utilizzare toni tanto gravi bisogna entrare nel merito delle motivazioni giunte con alcune delle prime risposte di respingimento.

Sulla base di quanto riporta l'INCA, basterebbe anche un solo giorno di retribuzione con voucher per far perdere ad un disoccupato il diritto all'APE sociale. Allo stesso modo, l'Inps starebbe respingendo anche le domande di chi ha svolto qualsiasi attività retribuita dopo il periodo dell'ammortizzatore sociale, seppure con redditi al di sotto dei limiti che sono previsti per poter continuare a disporre della disoccupazione.

E se questo non bastasse, tra le pratiche ricevute dal patronato ne figurerebbero alcune respinte semplicemente con motivazioni generiche o comunque talmente evasive da non consentire al lavoratore di rispondere in modo adeguato.

Il problema delle domande di chi ha svolto lavori gravosi

Situazione ancora più complicata per le persone che hanno svolto lavori gravosi e rientrano nelle categorie tutelate dalla legge.

In questo caso le risposte di respingimento sono tanto evasive da costringere l'INCA ad effettuare delle indagini approfondite per cercare di comprendere cosa ha portato al rigetto della pratica. Una prassi che rende estremamente difficoltoso rispettare la scadenza dei 30 giorni per poter procedere al riesame della domanda. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.