Si terrà domani martedì 21 novembre 2017 l'ultimo e decisivo appuntamento di confronto tra Governo e Sindacati. Quest'ultimi rischiano però di arrivare al tavolo separati da prese di posizione anche molto distanti, soprattutto nel caso di Cgil e Cisl. Mentre la Uil sottolinea l'importanza di mantenere il fronte unito e chiede di lavorare insieme per "fare il possibile", colmare le distanze e "mantenere l'unità di azione". D'altra parte, la questione è destinata a restare aperta fino a quando non si completerà definitivamente l'iter di approvazione della legge di bilancio 2018.

La giornata di ieri ha infatti visto moltiplicarsi i commenti e le prese di posizione al riguardo. Cerchiamo di fare insieme il punto della situazione nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensione e LdB 2018: la posta in gioco e i provvedimenti in discussione

Partiamo evidenziando ai lettori quali sono i principali nodi del contendere. Si parte dallo scatto di cinque mesi dovuto all'adeguamento per l'aspettativa di vita che colpirà l'età di pensionamento a partire dal 2019. Il Governo propone il congelamento dell'incremento per 15 diverse categorie di lavori gravosi, sia nell'accesso alla pensione di vecchiaia che per quella di anzianità / anticipata. Il provvedimento però si scontra contro le stime di inclusione: per l'esecutivo la platea dei beneficiari è di 20mila persone, per la Cgil si parla di 4300 lavoratori.

Vi è poi un fondo per la potenziale proroga dell'APE sociale e della quota 41, alimentata con i risparmi derivanti dalle risorse già stanziate e non utilizzate. Sulla previdenza complementare c'è invece l'equiparazione dell'imposizione tra pubblico e privato. Gli altri interventi previsti dal verbale di accordo firmato a settembre 2016 rischiano invece di essere rimandati a data da destinarsi, a partire dalla pensione di garanzia per i giovani ed alla flessibilità per le donne nell'accesso alla pensione.

La Cgil attende di proclamare lo sciopero ed etichetta le scelte del Governo come politiche

Sulla vicenda la voce maggiormente critica è quella della Cgil, che spiega di ritenere i mancati interventi su giovani e donne nella nuova Manovra come una decisione politica. Lo ha evidenziato la Segretaria Generale Susanna Camusso nella giornata di ieri, intervenendo alla trasmissione televisiva "Mezz'ora in più" e ricordando che proprio su quei punti era già stata trovata un'intesa.

Per questo motivo, nell'incontro di domani il sindacato continuerà a riproporre il tema al Governo, anche considerando che "per i giovani non ci sono costi oggi ma nel futuro". Mentre sulle donne "è possibile graduare" l'intervento. Sullo sfondo resta la possibilità di avviare un nuovo sciopero generale qualora le aspettative risultino ulteriormente disattese. Un'eventualità che però al momento non è stata ancora confermata.

Dalla Uil si chiede di smontare pezzo per pezzo la Manovra Fornero

Dalla Uil il Segretario Generale Carmelo Barbagallo chiede di proseguire con la missione che si è dato il sindacato, ovvero "smontare pezzo per pezzo la Fornero". Un obiettivo che "richiede tempo, mentalità riformista e approccio sindacale".

L'invito è quindi di mantenere il fronte unito, anche perché la strategia ha già portato ad importanti risultati con la c.d. Fase 1. Ed a tal proposito, Barbagallo evidenzia come le nuove ipotesi d'intervento in arrivo dall'esecutivo rappresentino il risultato della "tenacia e determinazione con cui la Uil ha tenuto viva la trattativa in questi giorni". In merito al margine per nuovi interventi, il sindacalista spiega infine di ritenere ancora possibile ottenere qualcosa, ricordando che proprio "questo è quello che chiedono i nostri lavoratori, i pensionati, i giovani".

Dalla Cisl si punta a portare a casa i risultati

La Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan è intervenuta sulla trattativa in corso rispondendo ad un'intervista per il quotidiano La Stampa e spiegando la propria posizione.

Secondo la sindacalista, "il sindacato ha il dovere di portare a casa i risultati e quando questi sono a portata di mano vanno colti". Anche se restano delle questioni ancora da precisare (un riferimento va, ad esempio, al settore siderurgico). Ma Furlan ricorda il momento particolare e spiega che "a condizioni date abbiamo portato a casa risultati importanti. Nel Paese delle meraviglie di Alice forse sarebbe andata diversamente". In merito invece alla posizione assunta dalla Cgil, esprime perplessità perché "sui lavori gravosi abbiamo ottenuto persino più di quel che chiedemmo poco più di un anno fa tutti insieme".

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