Oltre all'aspetto economico con gli aumenti degli stipendi dei docenti, il rinnovo del contratto della Scuola dovrà intervenire anche sulla parte normativa, ovvero su tutto quel che possa riguardare le prestazioni a lavoro, le assenze e la previsione di sanzioni disciplinari differenti dai procedimenti disciplinari. Pertanto, anche la scuola, con il rinnovo del contratto, potrebbe andare incontro a una riforma parallela a quella della Pubblica amministrazione del ministro Madia, almeno per quanto non specificatamente disciplinato. Sulle prestazioni dei docenti e del personale scuola non dovrebbero esserci novità.

Infatti, nell'Atto di indirizzo del comparto scuola presentato venti giorni fa, il ministero dell'Istruzione di Valeria Fedeli ha fatto intendere che non verrà modificato l'orario di lavoro.

Contratti statali 2017 e scuola: ultime novità di oggi sulla formazione docenti

Novità, invece, potrebbero essere introdotte sulla formazione dei docenti con il nuovo contratto della scuola 2017. Infatti, fermo restando l'obbligo della formazione introdotto dalla riforma della Buona scuola di Renzi nel 2015, la trasformazione da diritto a dovere di formarsi dovrebbe comportare anche una relativa retribuzione. Pertanto, dato che questo aspetto non viene richiamato nell'Atto di indirizzo del rinnovo del contratto scuola, secondo quanto riporta Italia Oggi, è plausibile che la formazione possa rientrare nel monte orario relativo alle attività funzionali all'insegnamento, più specificamente nelle ore di natura collegiale.

Ciò dovrebbe mettere d'accordo anche i sindacati che, nelle scorse settimane, avevano posto l'attenzione sulla formazione come attività da remunerare se svolta al di fuori dell'orario di servizio, a parità di retribuzione e dell'orario di lavoro stesso.

Contratto scuola, novità su assenze, trattenuta Brunetta e sanzioni disciplinari?

Sulle assenze, invece, potrebbero esserci novità dal rinnovo del contratto della scuola solo nel caso in cui si provveda ad adeguare la materia contrattuale alla legislazione vigente introducendo anche nella scuola la cosiddetta "trattenuta Brunetta".

Infatti, l'attuale disciplina prevede, all'articolo numero 71 del D.l. 112 del giugno 2008, poi convertito nella legge 133 dello stesso anno, la decurtazione della retribuzione accessoria nei primi 10 giorni di assenza dovuti a malattia. Lo stesso adeguamento potrebbe verificarsi per gli ulteriori sei giorni previsti dall'articolo 15 del Ccnl Scuola. Più problematica, invece, potrebbe essere l'introduzione delle sanzioni disciplinari. In applicazione del principio di libertà dell'insegnamento disciplinato dalla circolare numero 88 del 2010 e secondo la Giurisprudenza, infatti, il preside non può sospendere i docenti fino a 10 giorni, competenza affidata all'ufficio scolastico. Ma, informa il quotidiano economico, se nel nuovo contratto della scuola, paradossalmente, dovesse essere introdotta la sanzione della sospensione anche per i docenti per la medesima durata, andrebbe ulteriormente ad inasprirsi il rapporto tra gli insegnanti e i presidi ed il giudizio sarebbe sottratto al soggetto imparziale e terzo.