Potrebbero essere appena quindicimila i lavoratori in lista per beneficiare della neutralizzazione dell'età di uscita per le Pensioni anticipate e di vecchiaia a partire dal 1° gennaio 2019. Il meccanismo è quello dell'Ape sociale con i requisiti di uscita dei lavori gravosi, parametri peraltro uguali a quelli richiesti per la quota 41 dei precoci. Secondo i calcoli de Il Sole 24 Ore di oggi, 2 novembre 2017, infatti, le undici categorie di lavori gravosi potrebbero permettere di beneficiare dell'Ape social fino a 15 mila lavoratori, con neutralizzazione dell'età di uscita a 63 anni per la pensione anticipata.

L'agevolazione rimarrebbe in vigore fino al 2026. Il bacino di lavoratori in uscita con la pensione anticipata potrebbe ampliarsi fino ad altri cinquemila lavoratori, soprattutto se venissero allargate le categorie dei lavori gravosi.

Pensioni anticipate 2017, ultime novità oggi su adeguamento età, Ape e precoci

L'aumento dell'età necessaria per la pensione anticipata e per le pensioni di vecchiaia non toccherebbe, dunque, i lavoratori che svolgano uno degli undici lavori gravosi. E' questa l'ipotesi sulla quale lavoreranno Governo e sindacati in vista del provvedimento che innalzerà la pensione di vecchiaia a 67 anni e le pensioni anticipate a 64 o con 43 anni e 3 mesi di contributi. Il numero dei lavoratori che rientrerebbe tra le undici categorie gravose potrebbe aumentare, non oltre le ventimila unità, nel caso in cui venissero aggiunte altre tre categorie: si ipotizza i siderurgici, i marittimi e gli agricoli.

Non è escluso che questa ipotesi possa essere studiata già a partire da oggi in occasione dell'incontro tra il Governo Gentiloni ed i sindacati, programmato proprio per parlare dell'aumento dell'età pensionabile dal 2019.

Pensioni precoci quota 41 e Ape social 2017: ipotesi uscita con pensione anticipata dal 2019

Tuttavia, la partita sull'adeguamento dell'età delle pensioni anticipate e di vecchiaia rimane aperta.

Infatti, al Senato sono state presentati due emendamenti riguardanti l'età pensionabile e l'aspettativa di vita. Erica D'Adda, del Partito democratico ha chiesto un rinvio di sei mesi del provvedimenti di aumento dei requisiti necessari per le pensioni anticipate e di vecchiaia, mentre il Movimento 5 Stelle e Sel mirano a sospendere il meccanismo di adeguamento delle pensioni alla speranza di vita della riforma Fornero fino al 2022 (la Lega si è fermata al 2020).

Il ministero dell'Economia, nell'obiettivo di far quadrare i conti, sarebbe invece più propenso ad approvare dei correttivi che incentivino le pensioni anticipate con le misure del 2017, ovvero l'anticipo pensionistico Ape social e l'uscita con quota 41 anni di contributi dei precoci. Quota che, peraltro, sarebbe soggetta a revisione dal 2019 con l'aumento di 5 mesi di contributi. I correttivi sull'Ape social, secondo il quotidiano economico, comporterebbero un esborso limitato, dai novanta ai duecento milioni di euro. E verrebbe garantita la prosecuzione di uno dei paletti della riforma Fornero, per l'appunto l'adeguamento dell'uscita alla speranza di vita, baluardo per il contenimento della spesa pubblica.