Dalla sospensione al licenziamento per i ‘furbetti del weekend’. E’ quanto prevede la bozza di rinnovo di contratto della PA, frutto dell’accordo tra governo e sindacati siglato lo scorso 30 novembre. Secondo quanto anticipato dall’agenzia giornalistica Ansa, la bozza prevede, infatti, pesanti sanzioni per i dipendenti statali che si assentano in modo ingiustificato, questo allo scopo di combattere l’assenteismo nella Pubblica Amministrazione e migliorare l’efficienza della stessa.

Non solo aumenti salariali e welfare, quindi, nel nuovo contratto degli statali, ma anche sanzioni nei confronti dei dipendenti sorpresi a tenere comportamenti illeciti.

Dalla sospensione al licenziamento, le regole del nuovo contratto della PA contro gli assenteisti

Secondo quanto anticipato dall’Ansa, i cosiddetti ‘furbetti del weekend’, vale a dire gli ’specialisti’ delle assenze a ridosso del fine settimana o delle festività, potranno essere puniti con la sospensione dal servizio e dallo stipendio per un periodo variabile da 11 giorni a 6 mesi nel caso in cui si rendano responsabili di 2 assenze ingiustificate in giorni precedenti o successivi quelli di festività infrasettimanali e del fine settimana. Nel caso in cui il lavoratore sia recidivo, la sanzione potrà arrivare al licenziamento con preavviso.

Le stesse sanzioni saranno previste in caso di assenze collettive in periodi nei quali è necessario dare ‘continuità’ al servizio.

Questi periodi dovranno, presumibilmente, essere specificati nel dettaglio all’interno del contratto collettivo.

Il rinnovo del contratto della PA: aumenti e incentivi legati alle presenze

Prendono così corpo le iniziative anti assenteisti di cui si è ampiamente parlato come uno dei punti del rinnovo contrattuale ‘irrinunciabili’ secondo la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

Rinnovo che arriva dopo sette anni di blocco, giudicato incostituzionale dalla Corte Costituzionale, e che prevede anche i tanto sospirati aumenti contrattuali che dovrebbero ammontare a circa 85 euro mensili, anche si in proposito la stessa Madia ha precisato ‘non è detto che siano uguali per tutti’, lasciando intendere che potrebbero essere previsti incentivi legati alle presenze.

Ipotesi avvalorata dalle parole dello stesso ex premier Matteo Renzi che, nel corso di un incontro con gli amministratori locali della regione Liguria, ha sostenuto che sul rinnovamento della Pubblica Amministrazione si gioca il futuro dell’Italia e che ‘è giusto punire chi sbaglia ma è anche sacrosanto mettere in grado di lavorare chi fa il proprio dovere’.