Il rinnovo del contratto Scuola potrebbe subire un ulteriore slittamento. Questo quanto emerso dall'ultimo vertice Governo-sindacati, che, tra gli altri temi, ha messo in evidenza il paventato aumento dell'orario di lavoro. Alle ore di insegnamento frontale (25 per la scuola dell'infanzia, 24 per la primaria e 18 per secondaria di primo e secondo grado) si andrebbe ad aggiungere il potenziamento dell'offerta formativa e il corposo gruppo di attività di organizzazione e formazione. Ciò significa che, qualora si venisse chiamati a svolgere mansioni extra, non sarà ammesso un rifiuto.

È nei poteri del DS selezionare i membri dei vari staff, sia che si parli di test Invalsi, orientamento alunni o di ore di recupero. Quelle elencate sono tutte attività volontarie, scelte dal corpo docente a seconda di ipotesi di convenienza. Ma sarà così ancora per poco: con l'arrivo del nuovo contratto, l'aspetto economico passerà in secondo piano.

Contratto scuola 2018: le risorse

L'ipotesi avanzata dalla controparte è stata accolta con grande disappunto. Non molto tempo fa, il Governo promise un aumento in busta paga pari a circa 85 euro lordi. All'appello, oggi, ne mancherebbero 12, il che farebbe chiudere a 73 euro spalmabili in un triennio (13 nel primo anno, 20 nel secondo e 40 nel terzo).

Si tratta ovviamente di cifre lorde, "non sufficienti" a detta dei sindacati. Il fronte dei lavoratori, dal canto suo, preme per un incremento delle risorse in ballo: la proposta è quella di dirottare i 200 milioni del premio insegnanti verso un aumento più congruo e adeguato per tutti. Le sigle chiamano in causa anche i 383 milioni stanziati per la formazione professionale, che farebbero svettare gli aumenti a quota 130 euro.

Ma il Ministero dice no: approvando la manovra, verrebbero meno due delle più importanti novità introdotte dal governo Renzi.

Rinnovo del contratto: i tempi

L'ammanco di risorse giustificherebbe (in parte) i continui ritardi dell'esecutivo. Intanto, il rinnovo del contratto scuola potrebbe arrivare dopo le elezioni. Il fascicolo redatto dall'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) resta top secret, e per ora il Governo non si sporca le mani. Non direttamente, almeno: il documento contiene le proposte negoziali da sottoporre ai sindacati, proposte che, a quanto pare, continueranno a far discutere.