Arriva una proposta per il rinnovo dei contratti statali 2018 e, nello specifico, dei docenti della Scuola: gli aumenti degli stipendi potrebbero arrivare anche dal merito, ovvero si procederebbe a premiare i docenti più capaci. Si ipotizza, dunque, un metodo di valorizzazione della categoria, ma anche un meccanismo per la spesa delle risorse di incentivo, sia a livello individuale che collettivo. Infatti, con il rinnovo dei contratti statali e della scuola, sono state stanziate dalla legge di Bilancio 2018 delle risorse aggiuntive per la premiazione dei docenti più meritevoli.

Si tratta di 10 milioni per l'anno corrente, di 20 per il 2019 e di trenta a partire dal 2020. L'incognita è rappresentata, come avvenne per il bonus docenti della Buona scuola di Renzi, dal metodo da utilizzare per la premiazione dei docenti. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi, 3 febbraio 2018, il Governo sarebbe intenzionato ad alzare progressivamente la media degli stipendi dei docenti per ridurre la forbice con gli stipendi degli insegnanti dei Paesi industrializzati. Ma la novità consiste nella "varianza" del merito.

Ultime contratti statali 2018, scuola: quali aumenti stipendi docenti per merito?

E, dunque, nella proposta per la firma del contratto degli statali e della scuola fatta dall'Aran, è citata la valorizzazione dei docenti.

Ma premiare solo una parte dei docenti, quelli giudicati più meritevoli, potrebbe far obiettare che il lavoro nella scuola sia un lavoro individuale, ma soprattutto collettivo, del corpo dei docenti. Ed inoltre, i criteri di attribuzione del merito sono difficilmente valutabili con parametri standardizzati. Pertanto, si fa strada l'ipotesi di premiare i docenti che lavorano di più, evitando l'assegnazione dei bonus legati al merito della didattiaca.

Dunque, si andrebbe a premiare la quantità, più che la qualità dell'insegnamento. In parte, questo meccanismo è stato sottilmente utilizzato anche per il bonus di merito dei docenti con la Buona scuola di Renzi: molti presidi hanno finito per premiare un certo numero di docenti che maggiormente hanno dedicato il loro tempo in attività extra rispetto alle ore di insegnamento frontale.

Una sorta di straordinario.

Bonus merito docenti scuola con rinnovo contratto statali: le novità di oggi

Rinnovare il contratto degli statali per il comparto della scuola con l'assegnazione di un merito ai docenti che maggiormente passano ore negli istituti per le più svariate attività permetterebbe di introdurre un criterio oggettivamente inattaccabile. Ovvero premiare i docenti per la quantità delle ore di lavoro. A ben vedere, ciò potrebbe scatenare un meccanismo di competizione tra gli insegnanti per ottenere il maggior numero di ore aggiuntive dai dirigenti scolastici. E, come successo già per il bonus di merito previsto dalla Buona scuola (i 200 milioni che, però, dovrebbero entrare nella trattativa per il rinnovo del contratto scuola), sorgerebbero conflitti di interesse nell'assegnazione degli incarichi aggiuntivi.

Il quotidiano economico suggerisce inoltre di non incorrerere nell'errore già commesso per l'assegnazione del bonus docenti della legge 107/2015: ovvero di spalmare, per quanto possibile, i fondi assegnati alle scuole per il maggior numero di insegnanti possibile vanificandone, in questo modo, gli effetti premiali.