Come se non bastassero i problemi per chi in pensione ancora ci deve andare, con i requisiti di accesso che continuano a salire, anche le Pensioni in essere sono piene di problematiche. La Previdenza Italiana non ha pace, aggrovigliata da una moltitudine di norme che anno dopo anno vengono cambiate mettendo in luce dubbi a non finire anche per i pensionati che la propria pensione già la percepiscono. Farsi ricalcolare la pensione per verificare se effettivamente quanto si percepisce è la somma giusta è un dubbio che balena in tanti italiani. I vari blocchi delle rivalutazioni che negli anni si sono susseguiti poi possono dare vita ad eventuali arretrati?

Eco alcune delle problematiche più in voga in questi ultimi giorni.

Tra pensioni retributive e contributive

Il quotidiano il Giornale con un articolo di questa mattina mette in risalto di nuovo la storia delle pensioni vittime del blocco Fornero che la Consulta ha tacciato di incostituzionalità. I giudici sancirono lo sblocco degli assegni senza “condannare” il Governo a restituire quanto perduto dai pensionati per gli anni precedenti la sentenza in maniera equa. Infatti il Governo con un piccolo ed unico bonus, quello cosiddetto “Poletti”, con un versamento una tantum da 500 euro circa a pensionato chiuse la pratica. Le cifre arretrate però erano molte di più se si considera il blocco del 2012 e 2013 nel quale ai pensionati con assegni da 1.129 euro al mese circa, nessuna perequazione sull’inflazione fu applicata.

Il quotidiano specifica che la partita non è ancora terminata e che adesso si aprono gli scenari dei ricorsi alla Corte Europea per chiedere quanto effettivamente perduto. Le associazioni di categoria stanno avviando le procedure ed hanno già ricevuto le prime adesioni. Nel frattempo arriva notizia che l’Inps potrebbe ricalcolare le pensioni pagate con il sistema retributivo e quindi più elevate come importi.

Infatti sul sito “laleggepertutti,it” si legge che chi possiede una pensione elevata perché calcolata con il sistema retributivo potrebbe subire il doppio calcolo. Chi avendo almeno 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 è rientrato nel calcolo della pensione con il vantaggioso metodo misto (fino al 2011 con il retributivo e poi con il contributivo), adesso corre il rischio di vedersi tagliare in parte la pensione.

Perché la Legge è chiara e la pensione percepita per questi soggetti non può essere superiore a quanto avrebbero percepito con il sistema precedente l’entrata in vigore della riforma Fornero.

Le pensioni sbagliate

Sempre nel campo delle pensioni in essere ancora via la campagna di molti patronati con in prima fila l’Inca Cgil che spinge i propri tesserati a farsi ricontrollare la pensione scaricando il modello Obis/M che ormai l’Inps non invia più a casa del pensionato. Ricontrollare la pensione per verificare se l’importo del proprio assegno sia giusto o sbagliato come lo è per una pensione su 4 di quelle che la Cgil, in Toscana ha già scoperto. In primo luogo per verificare se ci sia qualche diritto inespresso sulla propria pensione.

Si tratta di quattordicesima, assegni per il nucleo familiare, maggiorazioni sociali e integrazioni al minimo, tutte prestazioni collegate alla pensione che l’Inps non eroga direttamente me che il pensionato deve richiedere. Essendo variabili le condizioni reddituali annuali di ogni famiglia, così come quelle relative alla composizione del nucleo familiare, sovente le pensioni erogate sono più basse di quelle spettanti, con ammanchi molte volte di diverse migliaia di euro se si considera anche la possibilità di richiedere gli arretrati fino a 5 anni. Una vicenda che ha fatto il giro dei media proprio dalla Toscana dove diversi pensionati sono riusciti a farsi aumentare le pensioni anche di 300 euro al mese ed a percepire arretrati nell’ordine dei 10.000 o 20.000 euro.

oltre ai diritti inespressi infatti le pensioni vanno ricalcolate alla luce delle variazioni normative intervenute negli anni. Una pensione calcolata con le vecchie norme potrebbe trarre beneficio da eventuali aggiornamenti recenti. Basti pensare all’estensione delle quattordicesime fino a pensioni di importo pari a 1.000 euro. Anche la situazione reddituale propria di un figlio per essere considerato soggetto fiscalmente a carico è salita a 4.000 euro. Tutte situazioni che possono consentire ai pensionati di farsi sistemare gli assegni a loro vantaggio proprio andando a controllare il modello Obis/M, la busta paga del pensionato.