Credere nelle persone e credere nei loro progetti. Questo è il "must" del crowdfunding, che è un finanziamento che chiunque può chiedere su siti specializzati per portare avanti le proprie idee. Grazie a queste comunità digitale si possono donare soldi partendo da pochi centesimi a salire e aiutare in questa maniera la realizzazione dei progetti a cui uno si sente più vicino o in cui crede di più.

La crescita esponenziale di Ulule

Otto anni fa Alexandre Boucherot e Thomas Grange in un piccolo studio di Parigi davano il via alla loro piattaforma di crowdfounding.

Nei giorni a seguire venivano caricati i primi progetti e iniziavano così i finanziamenti collettivi, sistema ancora poco conosciuto in quegli anni. Molti dei finanziatori, infatti, hanno dovuto informarsi su questo mondo prima di donare il proprio denaro, ma una volta capita l'idea dei due fondatori, chi aiutava i progetti a realizzarsi, si fidelizzava al sito e al mondo del crowdfounding.

Dal 2011 al 2012, venivano finanziati i primi mille progetti con una raccolta da un milione di euro: il successo era ormai confermato e bisognava crescere ancora di più dando maggior probabilità di successo a chi proponeva il proprio progetto e di conseguenza accresecere la cumunità di persone che donava il proprio denaro.

Il team nel frattempo raddoppiava arrivando a quattro dipendenti. Si richiedeva infatti l'aiuto di persone competenti e innovative per coinvolgere più persone possibili e che rimanessero soddisfatte.

Nel 2013 Ulule si afferma a livello nazionale e in Europa, si comincia a divulgare il concetto di crowdfunding. In questo anno veniva avviata la soluzione B2B, rivolta quindi non solo più alla folla di privati, ma anche alle aziende, permettendo loro di creare programmi per essere finanziati.

In questa maniera i due canali, per privati e aziende, si sviluppano parallelamente senza sosta, soprattutto quello aziendale dà una grande mano alle piccole realtà a crescere.

Nel 2014 Ulule passa da quattro a tredici dipendenti: il team è più specializzato e si può sviluppare la parte tecnologica, infatti nello stesso anno viene lanciata la versione API per incrementare la crescita della sezione B2B.

Nel 2015 Alexandre Boucherot si trasferisce a Montreal per aprire lì una sede e dopo qualche mese la Banque Nationale du Canada diventa partner dell'azienda parigina, grazie alla quale Ulule vince il premio B-Corp entrando a fare parte delle 25 aziende francesi più sostenibili, trasparenti e responsabili nel mondo.

Nel 2016 la crescita non si arresta: vengono raccolti cinquanta milioni di euro e i dipendenti salgono a quaranta, i quali si specializzano e lavorano in più settori offrendo la propria professionalità all'azienda, colmando ogni tipo di richiesta dei clienti.

Nel 2017 Ulule apre nuovi sedi in Europa a Barcellona, Montreal, Antwerp, Milano e Roma. I progetti possono essere finanziati in 10 valute e il sito è tradotto in 8 lingue.

Ad oggi, sono state accolti 210000 progetti, con 1,9 milioni di iscritti e 100 milioni di euro raccolti.

Il general manager di Ulule Italia, Fabio Simonelli, ha dichiarato che vuole far crescere questa piattaforma anche nel nostro paese diffondedo questo metodo di aiuto collettivo e digitale. Ulule può dare una grande mano alle imprese italiane che si ritrovano con il freno a mano se si parla di crescita.

Crowdfunding tutto italiano: Eppela

Anche in Italia, degli imprenditori hanno creduto nel nuovo sistema di crowdfunding e hanno dato alla luce molti siti, tra cui il più importante è sicuramente Eppela. La startup è stata lanciata da Nicola Lencioni, proprietario di un’agenzia di comunicazione a Lucca, e dalla copywriter Chiara Spinelli, della stessa agenzia.

“Le prime cavie di questo sistema siamo stati noi”, testimonia Spinelli. “Abbiamo chiesto online agli utenti di finanziare il nostro sito di crowdfunding. Ci servivano 12mila euro per fare partire la start up e ci siamo dati un mese di tempo. Ce l’abbiamo fatta”. Dopo aver raggiunto la cifra, in quattro mesi hanno caricato 25 progetti di cui 2 finanziati completamente: la produzione di un cortometraggio e il lancio di una linea di abbigliamento.

La forza di Eppela risiede nell'estrema serietà con cui gli ideatori verificano i progetti a loro presentati, ne accertano l'idoneità e si premurano con ogni mezzo per creare una vera e propria community sostenitrice.