A partire dal mese di febbraio è possibile fare richiesta per poter accedere all'indennità di disoccupazione Naspi, strumento introdotto a partire dal 2015 col Jobs Act. Un contributo dovuto a determinati lavorati che può arrivare fino ai 1300 euro al mese. Ovviamente non tutti possono farne richiesta e per poterla richiedere l'Inps ha avviato la sperimentazione dell'indennità di disoccupazione precompilata. Ecco, quindi, come è possibile ormai da qualche giorno fare richiesta di poter usufruire della naspi.

Disoccupazione 2018: nuova modalità di richiesta dell'assegno?

Innanzitutto va precisato che per poter richiedere l'assegno di disoccupazione è necessario possedere determinati requisiti. Per poterne usufruire basterà accedere sulla propria pagina personale attraverso il sito dell'Inps, recarsi nella sezione dedicata alla Naspi, compilare e inoltrare la domanda. Tuttavia, al momento tale procedura è in fase di sperimentazione e chi non potrà utilizzarla dovrà richiedere la disoccupazione in modalità ordinaria.

Tutti coloro i quali hanno perso il posto di lavoro in maniera involontaria potranno fare richiesta per ottenere l'assegno da parte dell'Inps. Tutto questo entro sessantotto giorni dal momento in cui è avvenuto ciò.

Per farne richiesta è possibile utilizzare il sito Inps, ma è necessario possedere il Pin dispositivo (per riceverlo è possibile rivolgersi al patronato). Dopodiché basta accedere nell'area "Servizi Online" e andare su "Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito". Una volta dentro bisognerà scegliere "Indennità di Naspi" e inoltrare la domanda, assicurandosi che non ci siano errori sui propri dati anagrafici e sul motivo del licenziamento.

L'importo della disoccupazione 2018 verrà calcolato dividendo il totale delle retribuzioni degli ultimi quattro anni per il totale delle settimane di contribuzione e moltiplicando il quoziente ottenuto per 4,33. La Naspi 2018 corrisponderà al 75% della retribuzione mensile venuta fuori da questo calcolo nel caso in cui la retribuzione stessa non superi i 1195 euro.

Se la retribuzione, invece, risultasse superiore a tale cifra, occorrerà aggiungere al totale un ulteriore 25% del differenziale tra la retribuzione e il predetto importo.

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