Come vengono investiti e spesi dalle istituzioni locali i circa 15 miliardi di euro (valore stimato) pagati dalle aziende italiane in sanzioni economiche per le mancate assunzioni obbligatorie di disabili secondo la legge n.68/99? Oggi non è dato saperlo poiché non ci sono dati.
Non esistono dati ufficiali che ci dicano come questi 15 miliardi (valore stimato) siano utilizzati per politiche di assunzioni o reinserimenti lavorativi di persone con disabilità fisica e psichica, svantaggiate, disoccupati o professionisti che lavorano nelle cooperative sociali.
Esiste una sorta di fair play tra le istituzioni locali e le aziende che non assumono per legge i disabili? Oggi non è possibile sapere le Aziende che non rispettano la legge obbligatoria nazionale n.68/99.
Queste sono le domande alle quali Giovanni Cafaro, pioniere dal 2014 della professione del codista, colui che fa le code per gli altri. Dopo aver creato il 1° Contratto Collettivo Nazionale a chiamata, ha conosciuto in questi anni molti disabili e disoccupati, e ha deciso di promuovere il Movimento Disabili Articolo 14.
Obiettivi
Gli obiettivi del Movimento sono:
1) Supportare, con l’Articolo 14, le circa 200.000 aziende italiane che versano in sanzioni economiche circa 15 miliardi di Euro all’anno (valore stimato);
2) Promuovere in circa due anni circa 1 milione di assunzioni tra i disabili, disoccupati e normodotati con l’ articolo 14 a costo zero per le istituzioni locali
La legge Nazionale n.68/99 obbliga le aziende con più di 15 dipendenti ad assumere i disabili.
Spesso questa legge non viene applicata, la conseguenza è che milioni di disabili e svantaggiati non vengono assunti . Per le mancate assunzioni le aziende versano in sanzioni circa 153 € al giorno per ogni mancata assunzione di un disabile. Per aziende con più di 50 dipendenti l’obbligo di assumere disabili è del 7% sul totale del personale.
La situazione in Italia
In Italia ci sono circa 5 milioni di persone disabili e svantaggiate. L’articolo 14 permette alle cooperative sociali di assumere i disabili nella loro struttura protetta per conto delle aziende obbligate, la cooperativa attiva anche le assunzioni di persone disoccupate o professionisti che svolgeranno i servizi o le consulenze presso le aziende che firmano l’articolo 14.
Con l’articolo 14 si hanno 2 assunzioni a costo zero: un disabile in cooperativa e un disoccupato o normodotato che svolge i suoi servizi in azienda assunto da una cooperativa sociale. Questo strumento crea occupazione e posti di lavoro, tra i disabili e svantaggiati, tra i normodotati della cooperativa (operai, impiegati, call center) ma anche tra i professionisti della stessa cooperativa (consulenti ed esperti di settore).
Ha sviluppato in circa due anni notevoli competenze sullo strumento dell’ articolo 14 collocandosi tra uno dei maggiori esperti in Italia, definendosi un precursore dell’articolo 14, in due anni, ha parlato e incontrato oltre 300 amministratori delegati di aziende medie, grandi, e multinazionali spiegando e illustrando loro l’articolo 14 , ricevendo grandi attestazioni di stima e di interesse.
L’obiettivo del Movimento è totalmente nuovo e diverso dal passato e dal presente, i disabili e le loro famiglie non vengono supportati in modo assistenziale e passivo, ma in modo attivo e propositivo, le persone con disabilità vengono aiutate a rientrare nel mondo del lavoro, a far parte della nostra società, essere parte attiva nel lavoro e valorizzare le tante professionalità sia tra i disabili che tra i normodotati. Anche grazie al suo contributo personale in Lombardia vi sono diversi articoli 14 attivi e funzionanti tra aziende e cooperative che danno lavoro a persone con disabilità e normodotati.
Qualcuno ha già chiamato questo Movimento il Partito dei Disabili, un movimento reale e concreto non virtuale che mette al primo posto il lavoro.