Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 30 marzo 2018 vedono arrivare nuovi aggiornamenti sugli assegni erogati dall'Inps in favore degli italiani, con importi che per oltre il 60% non raggiungono le 750 euro al mese. Nel frattempo prosegue la discussione sulla possibile modifica della legge Fornero, mentre tra gli argomenti del giorno troviamo anche i lavori usuranti e le pensioni di garanzia per i giovani. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Assegni INPS: oltre 6 italiani su 10 sotto le 750 euro al mese

L'Inps ha diramato nella giornata di ieri gli ultimi dati aggiornati in merito agli assegni erogati in favore degli italiani. Secondo quanto reso noto, al primo gennaio del 2018 figurano 17,8 milioni di assegni, i cui 13,9 sarebbero riconducibili al comparto previdenziale. Se analizziamo invece i dati sulla base degli importi effettivamente erogati, il 62,2% riguarda assegni al di sotto delle 750 euro al mese, sebbene bisogna considerare che vi sono persone con più introiti o diversi redditi. In merito invece all'età media di accesso alla pensione di vecchiaia, nel 2017 è stimata a 63,5 anni.

Ghiselli (CGIL): sulla revisione della Fornero i calcoli partono da presupposti sbagliati

Il Segretario confederale della CGIL Roberto Ghiselli è tornato ad esprimere la posizione del sindacato in merito all'attuale dibattito riguardante il comparto previdenziale ed ai recenti moniti in arrivo da diverse istituzioni internazionali.

"Questi calcoli partono da presupposti sbagliati" spiega il sindacalista a Radio Articolo 1. "Fanno riferimento all'incidenza della spesa previdenziale sul Pil, ma se non chiariamo cosa c’è in questa spesa previdenziale, operiamo una comparazione con sistemi molto diversi". Ghiselli fa quindi notare che "nella spesa previdenziale italiana, che attualmente si attesta intorno al 15,5% e in 30 anni dovrebbe arrivare al 18%, vengono computate delle cose che invece in altri sistemi non esistono".

Commissioni sui lavori usuranti: Dpcm pronti alla firma

I decreti riguardanti l'istituzione delle commissioni sulle pensioni dei lavoratori che svolgono attività usuranti sarebbero pronti ed in attesa della firma da parte del Presidente del Consiglio. Lo segnala il sito Publicpolicy.it, ricordando che le due commissioni si dovranno confrontare sulla gravosità delle occupazioni e sulla separazione tra la spesa pubblica per l'assistenza e quella per la previdenza.

Martina (PD): serve avviare l'assegno di garanzia per i giovani

Il Segretario reggente del Partito democratico è tornato a parlare di una delle proposte più discusse e mai attuate nelle precedenti fasi di confronto tra Governo e sindacati in merito alle prospettive previdenziali dei più giovani.

"Rilanciamo la nostra proposta dell'assegno pensionistico di garanzia per i giovani: è stato un punto di proposta condiviso con le parti sociali nelle intese firmate dai nostri governi. Ora è necessario avviare la sperimentazione per garantire una effettiva equità generazionale lavorando sul futuro pensionistico dei giovani". Secondo l'esponente democratico, "la discontinuità e la precarietà dei lavori di tanti ragazzi e ragazze non consentirà loro di avere in futuro pensioni dignitose e per questo occorre intervenire presto con un strumento nuovo di protezione come l'assegno di garanzia":

Il caso del pensionato con una cartella record da pagare fino all'anno 2446

Un pensionato di Taranto con un assegno da 1000 euro al mese dovrà pagare al fisco la rateazione di un debito fino all'anno 2446.

È quanto si riporta all'interno di un articolo pubblicato su ilgiornale.it, che etichetta la vicenda come una "novella pirandelliana". Secondo quanto ripreso all'interno dell'articolo, ad una vita precaria e di sacrifici è seguita "la mannaia delle tasse". Così, all'età di 73 anni il pensionato si trova a ricevere una lettera dell'Inps nella quale si ipotizzano trattenute per oltre quattrocento anni, stante che il giudice ha deciso che la somma massima addebitabile per ogni mese non possa superare le 65 euro.

Il grido di allarme dell'USB: salviamo l'Inps

L'Unione Sindacale di Base è tornata a protestare in piazza a Lecce, per contestare una gestione Inps definita come "un colabrodo". La rivendicazione riguarda servizi carenti, insufficienza di personale ed una riorganizzazione interna che avrebbe snaturato l'Istituto.

Secondo il coordinatore nazionale Luigi Romagnoli, "l’Inps si sta trasformando da ente previdenziale ad ente assistenziale. Questo è il risultato delle politiche di contenimento iniziate nel 1995 con la riforma Dini e proseguite con la riforma Fornero, che ha innalzato ulteriormente l’età pensionabile“.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "riforma pensioni e lavoro" in merito alle ultime novità sul comparto previdenziale riportate nell'articolo.